Grandi Compagnie marittime più sensibili a decarbonizzare rispetto alle piccole

Londra. Un sondaggio di TradeWinds Knowledge ha messo in luce che le grandi aziende dello shipping sono più sensibili nell’adeguarsi alle norme IMO2020 sulla riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) da trasporto marittimo, rispetto alle piccole e medie imprese.

Il sondaggio su IMO 2020 e la decarbonizzazione è stato condotto tra il 15 luglio e il 6 agosto 2019 ed ha interessato un centinaio di armatori, noleggiatori, broker ed altri segmenti dello shipping. Il 46,4% degli intervistati (fra aziende con oltre cinquanta dipendenti) si sta già preparando per adeguarsi alle nuove norme o afferma che lo farà immediatamente.

Mentre il 34,9% degli intervistati (fra aziende con un massimo di dieci dipendenti) e il 31,1% di aziende con 11-50 persone hanno preso iniziative in merito ai trasporti marittimi a basse emissioni. E’chiaro che i grandi operatori dello shipping possono permettersi vari adeguamenti tecnici delle loro flotte in quanto dispongono di capacità finanziarie; ed una volta stabilita la migliore soluzione tecnica fattibile sarà possibile applicarla all’intera flotta, beneficiando nel contempo di economie di scala.

Per combattere i cambiamenti climatici, l’IMO ha mirato a ridurre l’intensità di carbonio nei trasporti marittimi di almeno il 40% dal 2018 entro il 2030 e le emissioni totali di gas a effetto serra del 50% prima del 2050. Nell’indagine di TradeWinds Knowledge, il 16,3% delle grandi aziende inizierà i propri adeguamenti green sul clima tra il 2020 e il 2023, così come il 22,2% delle medie imprese e il 9,6% delle piccole imprese. Le perplessità evidenziate dallo shipping globale riguardano i molti attori/istituzioni del settore interessati alle nuove norme IMO; le varie aziende marittime sono preoccupate che l’adeguamento delle varie flotte impegnerà molto tempo e con risultati incerti.

Quando è stato chiesto di scegliere almeno un’opzione politica per favorire l’obiettivo IMO 2050, il 56,7% degli intervistati delle aziende di medie dimensioni preferisce più sussidi economici e ricerca efficace sui carburanti a basse emissioni. Il 53,3% degli intervistati ritiene che si debba stabilire il limite dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra delle navi, mentre il 42,2% ritiene che l’aumento dei costi dei combustibili fossili (tramite l’aumento del carbonio) possa rendere i carburanti a basso tenore di zolfo più competitivi.

Infine, il sondaggio ha rivelato che le aziende di medie dimensioni tendono ad avere meno fiducia nella capacità del settore di raggiungere l’obiettivo finale per il 2050. Il sondaggio è stato impostato su venti domande: una riguardava la conformità dei dati del sondaggio e le rimanenti erano domande a risposta multipla sugli atteggiamenti e gli approcci rispondenti alle norme ambientali oltre a domande sul profilo aziendale. Gli intervistati hanno risposto in forma anonima e potevano anche saltare le domande a loro non gradite.

Abele Carruezzo