M.I.Trasporti: anche Brindisi nel piano “approdi sicuri”

Roma. La pandemia di Covid-19 sta causando il blocco dell’intero shipping e in particolare del settore delle crociere, senza distinzione di compagnie di navigazione e di navi. L’emergenza sanitaria si sta allungando, generando quella economico-sociale, e sicuramente i porti e i terminal nazionali saranno interessati da una sostanziale riduzione della domanda di scalo, limitandone la mobilità dei passeggeri e delle merci. Già, delle merci! Se la Cina si sta riprendendo, le varie catene di approvvigionamento e di distribuzione dei flussi merceologici stanno registrando una diminuzione sostanziale di teu in movimento nei porti del Mediterraneo e del Northern range europeo, con navi in blank sailings (stive vuote).

In questi primi giorni di aprile, un terzo della popolazione mondiale è in qualche modo in quarantena, mentre i vari governi e gli organismi internazionali cercano di fermare la diffusione della malattia. Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, nella persona dell’Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, ha introdotto adeguate semplificazioni nella gestione della sicurezza della navigazione delle navi mercantili e dei relativi equipaggi.

I Comandanti di Porto, in queste settimane, sono stati chiamati a svolgere il proprio ruolo in situazioni complesse e inedite, coadiuvati dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto. In diverse occasioni, secondo le direttive della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, hanno garantito alle navi da crociera, battenti bandiera italiana, di ritorno nei porti nazionali, approdi idonei per lo sbarco in sicurezza degli equipaggi e dei passeggeri ancora presenti a bordo.

Questo in piena sintonia con le Autorità di Sistema portuali e con le Autorità locali e mettendo in atto i protocolli standard (Uffici di Sanità marittima) per le procedure d’intervento per la gestione di eventuali casi sospetti di coronavirus a bordo dei vettori marittimi. Tutti i presidenti delle AdSP si sono subito attivati a predisporre i piani operativi per eventuali interventi per assicurare approdi sicuri. Sintonia e disponibilità a garantire approdi non potevano essere negate, in quanto si tratta di approdi sicuri a navi battenti bandiera italiana, come il Codice della Navigazione, Regolamenti sulla sicurezza della navigazione e norme internazionali recitano.

Senza nessuna polemica, in questo periodo di emergenza, gli italiani non dimenticano quello che è stato scritto e parlato e mediato nei social sui porti sicuri delle Ong. Nel piano ministeriale dei porti italiani, “case delle navi da crociera”, è inserito anche il poto di Brindisi e la Capitaneria di Porto, nella persona del Comandante, Cap. Vasc. Giovanni Canu, sta predisponendo un piano per un approdo sicuro. Esclusi gli attracchi alle banchine del porto interno e medio di Brindisi, è stato previsto l’attracco alla diga di Punta Riso.

Quasi due chilometri di banchina, già utilizzata in periodi più severi come lo sbarco dei fratelli Albanesi, quando i Brindisini, aprendo le loro case, dimostrarono la loro disponibilità ad accogliere, senza utilizzare gli stadi come avvenne poi per la vicina Bari. Brindisi sarà interessata dalla nave da crociera Costa Fortuna, ora in navigazione verso Pireo, che giungerà a Brindisi il 5 aprile: a bordo non esistono casi positivi a Covid-19  tra equipaggio e passeggeri.

Poi sarà la volta della Costa Victoria, ora ormeggiata a Civitavecchia, anche questa libera da contagiati. Le due navi della Costa Crociere svolgeranno la loro quarantena a Brindisi. Inoltre, il settore portuale e in questo caso il porto di Brindisi, è di fondamentale importanza nella lotta contro Covid-19 come gateway di forniture sanitarie e di materie prime, oltre di continuità territoriale europea con la Grecia e l’Albania grazie alle autostrade del mare con navi ro-ro.

Osservazione. Ora si dirà di tutto! Senza polemica, giorni addietro ho scritto, che il dopo virus niente sarà come prima. Navi da crociera, considerate da sempre, volano di sviluppo economico per i porti di scalo e per il territorio marittimo interessato, sono considerate, oggi, al pari di “untori” e vari sindaci, senza nessuna autorità legislativa, neanche per procura in questo settore, ne vietano l’attracco alla “Salvini maniera” nei porti italiani, giusto per avere qualche minuto di televisione e qualche share sui social.

Si dice che “Brindisi non ha strutture e capacità di accogliere e verificare il livello di contagio sulle navi”: frase del tutto infondata e chi lo afferma o non conosce le procedure portuali per uno scalo sicuro o è in mala fede e dice il falso. E allora perché non pensare in positivo alla terza fase – dopo emergenza -, con una nuova prospettiva di sviluppo?

Navi attraccate in porto, senza contagio a bordo, potranno essere occasione di sviluppo se pensiamo a tutti gli approvvigionamenti di cui avranno bisogno (dall’acqua, a tutta la catena alimentare, igienico-sanitaria e altro ancora). In tema di crociere, la Costa Crociere aveva scelto già di scalare il porto di Brindisi per questa stagione; sicuramente, la Società ne terrà conto della disponibilità di Brindisi ad accogliere le proprie navi in situazione emergenziale quando redigerà il nuovo programma di chiamate portuali del dopo virus. Brindisi sarà all’altezza della situazione e dimostrerà all’Italia del “virus minuto per minuto” di saper essere un Città-Porto.

Abele Carruezzo /Salvatore Carruezzo