Il PD rivoluziona i porti

Roma. La Ministra Paola De Micheli è pronta per avallare il nuovo volto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tutti ci aspettavamo una rivoluzione strutturale inserendo un nuovo”ministero”- dedicato alla Marina Mercantile – per tutelare tutti gli interessi dell’economia marittima, compresi i portuali, i marittimi imbarcati e no; invece si tratta di una rivoluzione piccola! I porti sono sotto la lente d’ingrandimento e sono valutati non solo tecnicamente, ma soprattutto in funzione dei nuovi scenari politici, giusto per i prossimi appuntamenti elettorali.

Qualcuno parla di “retroscena” politico e gli interessati si affrettano a smentire. Smentendo non fanno altro che confermare le voci che circolano nel “palazzo” della politica. Il Viceministro ligure del M5S, Roberto Traversi, dovrebbe ottenere la delega sui porti divenendo il referente governativo per il settore delicato dei porti italiani. Al posto del Dott. Mauro Coletta, prossimo alla pensione, dovrebbe subentrare Maria Teresa Di Matteo che assumerebbe la carica di Direttore Generale della Divisione dei Porti.

Quest’ultima carica, importante e delicata, si spera che possa essere di volano per liberare le tantissime opere bloccate della portualità italiana. Sul versante dell’AdSP, poiché le presidenze andranno a scadere per la fine di quest’anno e primi mesi del 2021, già si stanno “facendo carte” per le prossime nomine. Anche in questo caso, la rivoluzione delle nomine è opera del PD, con accordi dati e non dati del M5S, e quasi tutte le presidenze saranno a carico del Partito Democratico. A Genova si parla già dell’ipotesi di un ritorno a “sinistra” del porto, giochi elettorali e votazioni regionali permettendo: se la partita sarà di Gianfranco Toti, per riconoscenza potrebbe avallare un tecnico di area centrosinistra; si parla di Zeno D’Agostino.

Il Comune di Genova sta puntando le sue carte su Mario Sommariva, attualmente Segretario generale del porto di Trieste. Le nomine, con la riforma Delrio, le decide la Ministra senza il consenso della Regione. Gioia Tauro la partita è ancora aperta, visto il contrasto con la Regione, guidata dalla Santelli. Venezia ha subito un attacco da parte del Comune e Regione, che bloccando il bilancio, hanno voluto dare un “segnale” di non gradimento sul nome governativo per l’AdSP lagunare. Nel porto di La Spezia si confermano voci ministeriali di  mettere in discussione il  nome di Carla Roncallo; rischiano il porto di Livorno con Corsini, Civitavecchia con Di Majo, Catania con Annunziata, Napoli con Spirito. Si danno confermate Taranto con Prete, Bari con Patroni Griffi e Ancona con Giampieri. Tutto questo è ancora “retroscena”! Di questo si parla nei palazzi governativi.

 

Abele Carruezzo