L’UE pianifica nuove missioni per aumentare la sicurezza marittima

(EU NAVFOR – Operation ATALANTA – Foto courtesy Eu NavFor)

Bruxelles. La Commissione europea ha adottato, ieri, una politica e un piano d’azione che invita a intensificare gli sforzi per salvaguardare il settore marittimo da nuove minacce.

Mentre la revisione delle politiche esistenti era iniziata prima della guerra in Ucraina e dei recenti incidenti che hanno coinvolto le infrastrutture offshore, i commissari hanno affermato che gli eventi hanno evidenziato l’urgenza di aumentare gli sforzi per la sicurezza marittima poiché l’economia dell’UE dipende in gran parte da un oceano sicuro e protetto.

Il Commissario europeo per l’Ambiente, il lituano Virginijus Sinkevicius è preoccupato della sicurezza delle infrastrutture marittime europee, dopo l’attacco contro i gasdotti Nord Stream dello scorso settembre, che ha portato a una fuoriuscita di gas naturale nel Mar Baltico.
“Dovremmo prendere sul serio l’importanza strategica dei nostri mari”, ha affermato Virginijus Sinkevičius in un briefing dopo l’adozione di una comunicazione congiunta sulla strategia rafforzata per la sicurezza marittima dell’UE”.

“Affronteremo gli impatti dei cambiamenti climatici – continua la nota – e del degrado ambientale sulla sicurezza marittima, rafforzeremo gli strumenti di sorveglianza marittima, rafforzeremo le nostre difese contro le minacce informatiche e ibride e rafforzeremo la protezione delle infrastrutture marittime critiche”.

I Commissari hanno convenuto che le minacce e le sfide alla sicurezza si sono moltiplicate dall’adozione della strategia per la sicurezza marittima dell’UE nel 2014. Hanno sottolineato le attività illecite di lunga data, come la pirateria, le rapine a mano armata in mare, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, armi e stupefacenti, così come il terrorismo. Hanno anche rilevato che “le minacce nuove e in evoluzione devono anche essere affrontate con la crescente concorrenza geopolitica, i cambiamenti climatici e il degrado dell’ambiente marino e gli attacchi ibridi e informatici”.

Gli eventi recenti, tra cui il sabotaggio di alto profilo dei gasdotti Nord Stream che rimane sotto inchiesta, così come le navi spia russe avvistate vicino ai parchi eolici in Belgio e nei Paesi Bassi, hanno aggiunto nuova urgenza agli sforzi dell’UE.

L’ultimo aggiornamento del ‘security plane’ risale al 2018. Una raccomandazione del giugno 2021 del Consiglio europeo per l’accesso alle esigenze di un ulteriore aggiornamento ha avviato l’attuale sforzo.
“Stiamo facendo pieno uso dei nostri strumenti per perseguire i nostri interessi e promuovere l’ordine in mare basato su regole”, ha dichiarato Josep Borrell, Alto rappresentante e vicepresidente della Commissione europea. “Stiamo mantenendo il nostro impegno a rafforzare il ruolo dell’UE come operatore globale per garantire sicurezza marittima”.

Tra le misure specifiche richieste dalla strategia, si parla di organizzare esercitazioni navali a livello dell’UE, di sviluppo di ulteriori operazioni di Guardia Costiera in Europa, di rafforzamento delle ispezioni di sicurezza nei porti dell’UE e la designazione di nuove aree marittime di interesse.

Il piano d’azione chiede di rafforzare la sorveglianza delle navi pattuglia di sicurezza costiere e offshore, aumentare la condivisione delle informazioni e approfondire la cooperazione UE-NATO.
Hanno in programma di condurre regolari esercitazioni marittime dal vivo nel tentativo di monitorare e proteggere le infrastrutture marittime critiche e le navi da minacce fisiche e informatiche. La strategia necessita dell’approvazione del Consiglio dell’Unione europea, mentre la Commissione invita anche gli Stati membri ad approvare e attuare detta strategia.

La Commissione pubblicherà una relazione sui progressi compiuti entro tre anni. L’UE si unisce ai suoi vicini nei rischi percepiti e negli sforzi per aumentare la sicurezza. I paesi nordici hanno risposto ai recenti eventi, compresi i droni avvistati vicino alle operazioni offshore. Il Regno Unito ha acquistato due navi offshore commerciali che vengono convertite per attività di monitoraggio e pattugliamento da parte della Royal Navy per proteggere le risorse offshore e sottomarine sensibili.

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea inizieranno presto un’esercitazione navale militare congiunta; la notizia è trapelata ieri da fonti sempre europee, e il luogo delle operazioni rimane riservato. I mezzi navali, che appartengono agli Stati membri europei, tra cui una nave italiana, saranno posti sotto il comando Ue e si addestreranno con le controparti americane.

Abele Carruezzo