Due bulker che trasportano ferro e minerale partono dall’Ucraina utilizzando il corridoio del Mar Nero

Due rinfuse in partenza dalla zona di Odessa

(Due rinfuse in partenza dalla zona di Odessa il 1° settembre; foto courtesy Ministero delle Infrastrutture)

Odessa. Funzionari ucraini riferiscono che altre due rinfusiere sono partite utilizzando il corridoio umanitario per rompere il blocco russo dei porti del Mar Nero del paese.

Entrambe le navi sono rimaste intrappolate in Ucraina dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, ma a differenza delle altre navi non trasportano grano o generi alimentari. Il Vice primo ministro per la Restaurazione dell’Ucraina, Oleksandr Kubrakov, e il Ministero per lo Sviluppo delle Comunità e dei Territori e le Infrastrutture dell’Ucraina, hanno pubblicato i rapporti sui social media e pubblicato le immagini delle navi che, secondo loro, stavano partendo da Pivdennyi.

Secondo quanto riferito, entrambe le navi sono gestite da una Compagnia di navigazione con sede a Singapore per conto dei loro proprietari.

Il segnale AIS mostra le navi che navigano in tandem rimanendo vicino alla costa ucraina a velocità comprese tra 6 e 10 nodi. Una nave, di proprietà greca e registrata come Filia Glory, mostra il nuovo nome di Anna Theresa sul suo AIS. Immatricolata in Liberia, è stata costruita nel 2011 ed è di 58.0000 dwt.

Funzionari ucraini affermano che la nave, che era in porto dal 22 febbraio 2022, trasporta 56.000 tonnellate di ghisa. Secondo il segnale AIS, la nave è diretta a Varna, in Bulgaria, dove arriverà domani. La seconda nave è la Ocean Courtesy (177.000 dwt) di proprietà giapponese, immatricolata nelle Isole Marshall. Costruita nel 2008, la nave trasporta 172.000 tonnellate di minerale di ferro concentrato ed è diretta a Costanza, in Romania, dove arriverà anche questa domani. Si trovava nel porto ucraino dal 16 febbraio 2022.

Queste navi sono la terza e la quarta delle navi che hanno lasciato l’Ucraina da quando la Marina ha dichiarato l’8 agosto di aver stabilito il corridoio e di assistere le navi registrate e disposte ad accettare i rischi associati all’esecuzione del blocco russo.

L’Ucraina afferma di aver registrato la rotta relativa al corridoio presso l’Organizzazione Marittima Internazionale e che il Consiglio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha riconosciuto il suo diritto internazionale alla libera navigazione commerciale.

L’IMO ha invitato la Russia a fermare le minacce e a rispettare le Convenzioni internazionali. Anche se i funzionari russi si sono lamentati delle navi e hanno affermato che potevano essere considerate ostili, non è stato fatto alcuno sforzo per fermare né la Joseph Schulte, partita il 16 agosto per la Turchia, né la Primus, partita il 27 agosto, fermata e imbarcata era una rinfusa in arrivo diretta ai porti del Danubio
Intanto, funzionari turchi hanno pubblicamente definito ‘pericoloso’ il movimento delle navi.

Abele Carruezzo