Porto di Genova: dragaggi con una nuova tecnica

In porto a Genova cambiera’ dai prossimi giorni la tecnica esplosiva con la quale si procede ai dragaggi attualmente in corso: le attuali micro-cariche saranno sostituite da microcariche esplosive ”a volata”, che consentiranno di far procedere piu’ velocemente i lavori arrecando nel contempo meno disagi ai cittadini. Lo ha reso noto il presidente dell’Autorita’ Portuale, Luigi Merlo, precisando che e’ sua intenzione convocare una riunione con i rappresentanti del Comune e delle associazioni dei cittadini per illustrare la nuova tecnica, autorizzata dalla commissione tecnica provinciale per le materie esplodenti, sotto la guida della Prefettura.

I cittadini da settimane protestano contro le esplosioni in porto, che a loro dire danneggiano le case. Secondo molti abitanti della zona del porto, le micro-esplosioni hanno provocato crepe e altri danni, e per questo i cittadini, riunitisi in assemblea, hanno deciso di scendere in piazza il prossimo 10 settembre per chiedere lo stop delle esplosioni in porto. ”E’ necessario fermare questo modo di procedere – ha detto il presidente di Assoutentui, Furio Truzzi -, arreca danno agli abitanti e alle loro case. Il dialogo con Autorità Portuale prosegue ma i comitati chiedono risposte concrete, e’ necessario fare cose concrete. Come, per esempio, dare avvio alle nuove procedure di dragaggio”.

Oggi Merlo ha risposto alla protesta annunciando – appunto – l’autorizzazione della nuova tecnica esplosiva. ”In questi mesi ho sempre dato disponibilità al confronto e alla trasparenza – ha dichiarato -. Abbiamo risposto singolarmente e siamo sempre disponibili a farlo ad ogni questione che ci viene posta da ciascun cittadino attraverso un lavoro di massima capillarità”.

”Ricordo inoltre – ha proseguito – che su mia decisione nelle settimane scorse avevo fatto ridurre la potenza delle esplosioni e bloccato le operazioni notturne seppure autorizzate, pur comportando tutto questo variazioni operative e allungamento dei tempi”. ”L’intervento di dragaggio nell’area del bacino del porto storico è reso necessario dalla maggiore dimensione delle navi che stanno scalando già ora il porto di Genova – ha aggiunto -. Se il nostro porto, in controtendenza rispetto al panorama nazionale, quest’anno ha sensibilmente incrementato la propria attività nei primi sette mesi dell’anno, raggiungendo numeri record nonostante la pesantissima crisi, lo deve anche al fatto che i lavori di dragaggio consentono di essere competitivi e all’altezza delle necessità del mercato”.

Per Genova, il problema e’ che nell’area interessata ai lavori invece che materiale sabbioso e limoso è presente roccia che può essere asportata solamente con l’utilizzo di micro-cariche. ”Ritardare questa attività o ancor peggio non completarla vorrebbe dire perdere immediatamente competitività – ha concluso Merlo -, mettere a serio rischio i nostri terminal, i bacini di carenaggio, i loro lavoratori e quelli della Compagnia Unica e dell’indotto, a vantaggio di altri porti soprattutto stranieri.

Come presidente dell’Autorità’ portuale, ho il dovere di garantire il funzionamento del porto mettendo in atto tutte le iniziative necessarie alla sua operatività e al suo sviluppo”.