ICS chiede controlli PSC uniformi rispetto al SECA

La International Chamber of Shipping  (ICS)  sollecita un’applicazione più armonica del Memorandum di Parigi  (MOU)  sulle ispezioni di PSC (Port State Control) nei porti di approdo delle navi. Il riferimento è sull’applicazione esecutiva  dello 0,1%  delle emissioni di zolfo che andrebbe chiarita rispetto alla scadenza del 1 gennaio 2015, soprattutto nelle aree di controllo (SECA,  Sulphur Emission Control Areas) istituite a norma dell’Allegato V I della Convenzione internazionale sull’inquinamento marino, MARPOL, e Direttiva EU 1999/32.

E’ noto che queste nuove  regole limitano le concentrazioni di SOx che le navi possono emettere, limitando il contenuto di zolfo ammissibile nel combustibile per uso marittimo; regole che hanno aperto anche il campo alle tecnologie di abbattimento di tali sostanze dai gas esausti, al fine di rientrare nei limiti imposti. Questa nuova regolamentazione internazionale, come si sa, riguarda tutte le attività di navigazione e stabilisce queste aree SECA che geograficamente sono definite come aree all’interno delle quali le navi devono limitare le emissioni di SOx.

Le preoccupazioni, a detta della ICS, riguardano i ritardi che molti governi ancora stanno soffrendo per attuare le prescrizioni in modo uniforme e questo potrebbe creare una distorsione potenziale del mercato del settore dei trasporti marittimi. Il Segretario generale ICS, Peter Hinchliffe, in una lettera indirizzata alla direzione MOU e all’IMO,  ha spiegato: “Il settore marittimo sta investendo miliardi di dollari al fine di garantire il rispetto di queste importanti innovazioni legislative, e gli enormi costi coinvolti potrebbero avere un forte impatto sulla futura struttura dell’intero settore dei trasporti marittimi.

Perciò, credo che sia fondamentale che i governi chiariscano i dettagli di ogni intervento PSC, giusto per come affrontare le nuove procedure, visto che i costi del carburante per molte navi aumenteranno del 50% o più.” Ha aggiunto: “Ci sono solo sei mesi per le dovute applicazioni ed è fondamentale che il Protocollo di Parigi, in coordinamento con i suoi Stati membri e la Commissione Europea, chiarisca tutti i dettagli di attuazione delle aree ECA e per quanto riguarda le ispezioni PSC espliciti le procedure il più presto possibile.

L’ICS ritiene che sia importante per il mantenimento di una concorrenza leale che l’attuazione del memorandum avvenga in tutta la regione del MOU di Parigi in modo coerente e armonizzata. Fra le questioni sollevate dalla ICS, una riguarda anche i metodi di controllo che vanno principalmente riferiti alla bolla di consegna del bunker  (BDN), con ulteriore campionamento/analisi di carburante quando vi siano fondati sospetti di non conformità alla Marpol.

 

Abele Carruezzo