Pug Brindisi: l’Authority reclama il diritto di scegliere sulle “sue” aree

Nei sessanta giorni disponibili per presentare eccezioni al Piano urbanistico generale di Brindisi, anche l’Autorità portuale ha inviato a Palazzo di città una serie di segnalazioni e richieste di rivedere il documento. Insieme alle associazioni ambientaliste, a quelle di categoria, agli Ordini professionali e ad alcuni privati, l’ente portuale non ha fatto mancare le sue eccezioni. Persino Brindisi Lng, che a Capo Bianco aveva già realizzato la colmata per l’impianto di rigassificazione, non ha fatto mancare i suoi commenti.

“Disporre di spazi flessibili” in una logica trasportistica in continua evoluzione era alla base delle motivazioni con cui l’Authority chiedeva l’immediato stralciamento dal Pug di quelle aree sottoposte allo stretto controllo portuale. Come aveva fatto notare il presidente Hercules Haralambides, il Comune non ha titolo ad inserire nel Pug aree portuale su cui solo l’ente portuale può decidere funzioni e futuro.

La risposta, già ai tempi del commissario prefettizio Bruno Pezzuto, non era mancata. Secondo l’amministrazione, infatti,  non è possibile pianificare il futuro di una città senza tener conto dello sviluppo che deriva dall’utilizzo di quelle aree. L’auspicio, secondo le risposte giunte all’Authority, è semplicemente quello di programmarne insieme il futuro.

 

Francesca Cuomo