Aree controllate nel Mediterraneo per ridurre l’inquinamento atmosferico da navi

 

La Valletta (Malta)– Pochi giorni addietro la salvaguardia dell’ambiente marino del Mare Mediterraneo, come tema internazionale, è stata posta all’attenzione degli Stati costieri, sia ad est e sia ad ovest. Si stanno registrando degli ostacoli politici, giuridici e tecnici che possono talvolta ritardare la ratifica e successivamente l’effettiva attuazione delle norme sull’inquinamento atmosferico e sull’efficienza energetica di cui all’Allegato V I della Convenzione MARPOL. Un seminario regionale si è svolto, la scorsa settimana a La Valletta, presso la sede di REMPEC, il Centro per affrontare le emergenze antinquinamento nel Mediterraneo (The Regional Marine Pollution Emergency Response Centre), per identificare e affrontare tali barriere per gli Stati costieri del Mediterraneo.

I partecipanti di sedici Stati costieri del Mediterraneo (tra cui sei che non hanno ancora ratificato l’Allegato V I della MARPOL), l’Unione Europea, l’IMO, HELCOM (Commissione per la protezione dell’ambiente marino del Baltico – Helsinki) e un’ONG locale hanno identificato i principali ostacoli alla ratifica e un piano per le applicazioni sub-regionale relativo all’Allegato V I nel Mediterraneo. Si è discusso, inoltre, di un progetto-studio di fattibilità tecnica (commissionato da REMPEC) per esaminare la possibilità di designare il Mar Mediterraneo, o parti di esso, come area di controllo delle emissioni (ECA) per gli ossidi di zolfo – SOx – secondo la Convenzione Marpol.

Un’ECA (Emission Control Area) mediterranea comporterebbe una riduzione dello 0,1% m/m per il tenore di zolfo degli oli combustibili utilizzati a bordo delle navi che navigando nella zona. Sono stati presentati anche altri due progetti commissionati dalla Commissione europea e dalla Francia. Sebbene gli studi applicassero diverse fonti e metodologie di dati, tutti concordano gli stessi risultati: un’ECA mediterranea comporterebbe significativi benefici per la salute e l’ambiente, un minor numero di casi di malattie respiratorie e cardiovascolari e morti premature evitate annualmente e un confronto economico favorevole per costi/benefici per la salute.

Il piano operativo sarà indicato in una road map e ulteriormente discussa dal Comitato Tecnico di esperti della ECA SOx nella primavera 2019. Il seminario di studi è stato sostenuto dalla Cooperazione Tecnica Integrata dell’IMO, dal Mediterranean Trust Fund (MTF) e dal contributo volontario del Governo francese.

 

Abele Carruezzo