50 NODI Inseguendo la Coppa America: il libro di Jimmy Spithill

«Penso che molti rimarranno sorpresi – e scioccati – dopo aver letto questo libro. Spero però di poter aiutare le persone a comprendere che qualsiasi obiettivo è davvero possibile se si è disposti a dedicare ad esso forza di volontà e sacrificio. Questo è un libro dedicato a chiunque sia interessato al lavoro di squadra, allo sport, a chi vuole ribaltare i pronostici e restare a testa alta non solo in caso di vittoria, ma anche dopo le sconfitte. E a chiunque voglia vivere la vita al massimo.»

Jimmy Spithill

Jimmy Spithill è probabilmente uno degli skipper più famosi e titolati di tutti i tempi: è stato il più giovane ad aver vinto l’America’s Cup, la Formula 1 del mare; ha vinto la Sydney Hobart, una delle regate d’altura più importanti al mondo ed è pluripremiato campione in match e fleet racing.  50 nodi è la sua autobiografia, lo straordinario resoconto degli eccessi e dei successi di una vita vissuta sempre alla massima velocità.

È la storia di una scalata al successo ottenuta con feroce determinazione, passando dalle cause legali per cambiare equipaggio agli attacchi di mal di mare, dagli incidenti alle serate alcoliche, fino alla più incredibile rimonta della storia dello sport. Insomma, tutto quello che ha contribuito a trasformare un tranquillo ragazzino dai capelli rossi, vittima dei bulli della scuola e amante del mare nella più grande rockstar della vela.

Lo stile aperto e schietto di Jimmy ci offre un punto di vista privilegiato per capire cosa succede nella testa di un uomo estremamente concentrato nel momento più difficile di una sfida. Una lettura coinvolgente, una lezione sulla leadership, sul lavoro di squadra e su come raggiungere i propri sogni, a prescindere da quanto possano sembrare impossibili, ma anche su come trasformare le sconfitte in sfide per continuare a combattere.

Dall’epilogo Tornare a inseguire la Coppa

In seguito all’annuncio di un probabile monoscafo dopo la vittoria di Emirates Team New Zealand, non ero sicuro di voler partecipare all’edizione successiva della Coppa America. Dentro di me desideravo un’altra occasione, ma negli ultimi dieci anni avevamo sempre cercato di spingerci oltre i limiti in fatto di tecnologia, progettazione e velocità. Il cambiamento in termini di capacità atletiche era stato enorme. Ma quando alla fine è stato reso pubblico il regolamento, cavolo se sono rimasto sorpreso e scioccato!

La AC75 era una specie di bestia che mi ricordava una mantide religiosa sotto steroidi! Un concetto mai tentato prima, qualcosa che avrebbe spinto al limite progettisti, ingegneri, costruttori, tecnici e ovviamente i velisti che avrebbero dovuto domarla. Quando ho visto questa barca, dentro di me si è acceso un fuoco.  Volevo esserci. Come se le stelle si stessero allineando, Max Sirena e Patrizio Bertelli si sono messi in contatto e poco tempo dopo sono stato ingaggiato da Luna Rossa per la mia settima America’s Cup, con destinazione nella bellissima Sardegna.

L’Italia è uno dei miei Paesi preferiti al mondo, per l’importanza che riconosce alla famiglia, per la passione, la storia, la cultura e… il buon cibo. Per qualche ragione, se ripercorro la mia carriera, mi rendo conto di aver ottenuto i miei più grandi successi proprio in Italia, sia nel match racing che nel fleet racing, e di aver costruito qui molte amicizie importanti.

La base di Luna Rossa a Cagliari è estremamente efficiente, e in pochi minuti sei in mare aperto. L’isola è bellissima, con zone e paesaggi molto diversi. Fiumi, boschi, gole, spiagge, montagne, acque cristalline. Per chi ama la vita all’aria aperta, è un paradiso. Vivere qui per un paio d’anni… non sarà certo un problema abituarmi a questo stile di vita: in mare durante la settimana, passeggiate, surf e immersioni nei weekend. Mi è piaciuto moltissimo contribuire allo sport della vela nelle passate campagne della Red Bull Youth America’s Cup e dei programmi Endeavour.

Così, avere l’opportunità di far parte di una squadra italiana di successo mi tocca particolarmente da vicino se penso a quanto potrebbe essere forte l’effetto sulla crescita e sulla popolarità della vela in Italia e in Europa, offrendo un obiettivo alle prossime generazioni, e magari, un’occasione di carriera. Questa campagna mi ricorda quella di San Francisco con le AC72. Erano imbarcazioni all’avanguardia, estremamente potenti e altrettanto pericolose. Come in questo caso, nessuno ne aveva mai costruita, progettata o pilotata una, e le squadre dovettero imparare tutto strada facendo…

Una barca e una sfida in grado di far uscire chiunque dalla propria comfort zone.  Dal mio punto di vista, è così che deve essere: difficile per mettere in luce i migliori. Tornare in Nuova Zelanda per la coppa del 2021 sarà molto bello. È lì che la mia carriera nell’America’s Cup è cominciata nel 2000 con Young Australia. Ironicamente, anche per Luna Rossa tutto è iniziato da lì. Nel corso di una campagna può succedere di tutto, ma alla fin fine contano solo due cose: vincere la coppa e lasciare che siano i risultati a parlare. È su questo che mi sto concentrando per i prossimi anni: tornare a inseguire la coppa.

Jimmy Spithill

Nato a Sydney nel 1979, Jimmy Spithill è un’autentica leggenda nel mondo della vela. A soli trent’anni è diventato il più giovane vincitore dell’America’s Cup, e nel 2013 ha guidato nuovamente Oracle Team USA alla vittoria contro New Zealand, ribaltando i pronostici e recuperando dal punteggio di 1-8 a 9-8, in quella che il «Wall Street Journal» ha definito una delle più grandi rimonte della storia dello sport. Quando non si allena con il suo team, Jimmy si diverte a volare con i Red Bull Blue Angels, a tirare di boxe e percorrere miglia e miglia sulla sua paddleboard, tra le alte onde dell’oceano.

Le tappe fondamentali della carriera di Jimmy Spithill

28 Giugno 1979. James Spithill nasce a Sydney, in Australia. Trascorre la maggior parte della sua infanzia a Pittwater, nella regione del Nuovo Galles del Sud, raggiungibile solo in barca.

1989. A 10 anni vince la prima gara di barca a vela a cui abbia mai partecipato, con la sorella Katie.

1997. Guida da capitano la squadra della sua scuola alla Australian High School Sailing Championship con un polso rotto; vince il premio individuale New South Wales Youth Yachtsman of the Year Award.

2000. Appena ventenne, debutta nell’America’s Cup con Young Australia. È il più giovane timoniere nella storia della regata.

2003. Guida OneWorld nella America’s Cup; vince la Nations Cup; arriva secondo nel Match Racing World Championship.

2005. Vince il Match Racing World Championship e ogni evento Grade 1 a cui partecipa.

2007. Nella America’s Cup guida Luna Rossa fino alla finale della Louis Vuitton Cup.

2010. Come skipper guida il trimarano USA 17 e diventa il più giovane capitano a vincere la America’s Cup; vince il RC44 World Championship.

2013. Difende il titolo dell’America’s Cup come skipper/timoniere di Oracle Team USA, realizzando una delle più grandi rimonte nella storia dello sport.

2014. Viene nominato World Sailor of the Year, vince Les Voiles de Saint-Tropez nella categoria Modern Boat Class; arriva secondo nel Melges 32 US National Championship.

2015. Vince la regata Sydney-Hobart come membro della Comanche crew.

2017. Guida Oracle Team USA alle finali dell’America’s Cup; vince la Men’s SUP Devil’s Isle Challenge. Vince la regata Sindney-Hobart stabilendo un nuovo record di tempo di percorrenza.

Titolo originale: Segeln am Limit. Meine Jagd nach dem America’s Cup – Traduzione di: Francesco Zago
Pagine: 256 – Prezzo: 18,00 €
In libreria dal 4 aprile