La Casa Bianca progetta di costruire un porto temporaneo per sbarcare aiuti alimentari a Gaza

Personale dell'Esercito e della Marina degli Stati Uniti

(Personale dell’Esercito e della Marina degli Stati Uniti installa un molo temporaneo Trident per un’esercitazione JLOTS; foto courtesy dell’Esercito degli Stati Uniti)

Washington. Il presidente Joe Biden ha annunciato una nuova missione per consegnare aiuti a Gaza utilizzando un ponte marittimo e un molo galleggiante temporaneo, durante il suo discorso al Congresso di ieri. La descrizione del piano corrisponde al Joint Logistics Over The Shore (JLOTS), una capacità del Comando dei Trasporti degli Stati Uniti, già sperimentato durante un’esercitazione del Genio Militare USA, sia in patria e sia all’estero.

JLOTS prevede l’utilizzo di sezioni di pontili galleggianti per costruire un molo di carico funzionante (o Trident Pier) legato ad una testata di banchina in disuso. Si basa sulle capacità del Military Sealift Command con equipaggio civile, delle Unità di Beach Master della Marina, dei Seabees e della Comunità dei mezzi d’assalto.
Un alto funzionario della Difesa ha riferito alla stampa che il molo galleggiante consentirà la consegna di centinaia di camion carichi di aiuti a Gaza ogni giorno, contribuendo ad alleviare la fame. Il piano richiederà diverse settimane per essere preparato e realizzato, ha detto il funzionario. Nessun contingente americano stazionerà a terra, anche se JLOTS in genere comporta un gruppo di specialisti delle Unità Seabee presenti a terra, nella fase dell’installazione dei pontili galleggianti.

Israele ha limitato la quantità di aiuti che possono passare attraverso i confini terrestri a Gaza, mentre continua la sua operazione militare contro Hamas. Sebbene il trasporto convenzionale su strada sarebbe l’opzione preferita, l’Amministrazione Biden – che è sottoposta a forti pressioni politiche da parte della sinistra filo-palestinese – vede la necessità di aggirare la politica israeliana sui confini e iniziare immediatamente le consegne di aiuti.

Secondo la Classificazione Integrata della Fase di Sicurezza Alimentare tutti gli abitanti di Gaza attualmente affrontano livelli di ‘crisi’ dovuti alla malnutrizione o peggio; il numero delle vittime rimane basso – circa 20 vittime accertate della fame su un bilancio stimato delle vittime del conflitto di circa 30.000 abitanti di Gaza – ma alcuni report internazionali confermano l’aumento di morti per fame, soprattutto tra i neonati e i bambini non ancora nati; i bambini piccoli sono più vulnerabili alla fame, soprattutto quando è combinata con la malattia.
Il problema è più concentrato nella metà settentrionale di Gaza, che ha subito il maggiore impatto dell’operazione ed è la più lontana dal confine internazionale. Si stima che circa 300.000 residenti rimangano nell’area.
“Biden ha ordinato di esaminare tutte le opzioni, di non aspettare gli israeliani e di perseguire ogni canale possibile per ottenere assistenza a Gaza”, ha detto il funzionario.

Se attuato, il piano della Casa Bianca potrebbe creare il primo molo internazionale a Gaza dal 2007, quando Israele bloccò i suoi confini marittimi per impedire il trasferimento di armi ad Hamas.
L’UE sta mostrando segni di interesse per la creazione di un proprio corridoio per il trasporto di aiuti, secondo il portavoce cipriota Konstantinos Letymbiotis. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha in programma di visitare Cipro alla fine di questa settimana per discutere la possibilità, hanno detto funzionari dell’UE alla stampa sempre ieri.

Abele Carruezzo