Progetto “Controvento: la forza della vela”, intervista a Francesco Parisi (Eridano)

forza della vela

Lo scorso 11 Aprile si è tenuto presso il Circolo della Vela di Brindisi la presentazione del progetto “Controvento: la forza della vela”. L’incontro è stato presentato da Banca Intesa San Paolo attraverso il programma “Formula”, in collaborazione con la Fondazione CESVI. L’obiettivo del progetto è quello di trasformare il porto di Brindisi in un punto di riferimento per le persone con disabilità gravi, fisiche, intellettive e neurologiche, desiderose di praticare la vela, sia in modo autonomo che con l’assistenza di istruttori e accompagnatori. Sono intervenuti al dibattito il Presidente del Circolo della Vela, Gaetano Caso, il Direttore commerciale Exclusive Puglia, Basilicata e Molise di Intesa San Paolo, Mauro Farina Valaori, e il Presidente della Cooperativa sociale Eridano, Francesco Parisi. Abbiamo raggiunto proprio quest’ultimo, chiedendo più informazioni sul progetto.

Francesco, quali sono gli obiettivi principali del progetto “Controvento: la forza della vela”.

Obiettivo principale del progetto è rendere lo sport della vela accessibile a persone con disabilità anche gravi. Come ho avuto modo di dichiarare è qualcosa di molto diverso dal far fare un giro in barca a vela ai ragazzi con disabilità, cosa che già diverse associazioni fanno con lodevole impegno e continuità. La nostra idea è che il porto turistico possa divenire punto di riferimento nell’ambito del turismo accessibile proprio perché qualsiasi persona con disabilità volesse approcciarsi alla vela, anche individualmente, troverebbe le condizioni logistiche ed organizzative per farlo.

In che modo il progetto mira a rendere il porto di Brindisi accessibile e inclusivo per le persone con disabilità gravi che vogliono dedicarsi alla vela?
Il punto di forza del progetto, al di là dell’acquisto di due barche a vela che per le particolari caratteristiche non sono affondabili e con particolari ausili possono essere pilotate anche da una persona ad esempio priva di arti, è una formazione su tre livelli:

  • agli istruttori di vela rispetto all’approccio alle differenti disabilità affinché non siano in difficoltà o in imbarazzo nel momento in cui una persona con disabilità dovesse aver bisogno di formazione;
  • agli educatori/terapisti rispetto alla vela affinché il loro ruolo non sia di accompagnamento nelle escursioni in barca a vela ma di fattiva collaborazione e siano in grado di utilizzare le loro competenze e le loro tecniche comunicative anche per insegnare la vela a ragazzi autistici o con altre forme di disabilità che richiedono un particolare tipo di comunicazione;
  • ai ragazzi con disabilità da parte di istruttori ed educatori specificamente formati.

Che ruolo hanno le istituzioni locali e le organizzazioni coinvolte, come il Circolo della Vela e la Cooperativa sociale Eridano, nel supportare e implementare questo progetto?

Tutti possono e devono avere un ruolo in questo progetto! Per Eridano questo progetto, come diversi altri che sta portando avanti sul territorio, ha la funzione di spostare l’approccio al welfare da un modello assistenziale ad uno comunitario. Oggi la presa in carico delle fragilità con il vecchio modello assistenziale, oltre che essere desueta e non rispettosa del diritto di ogni persona ad una vita piena ed inclusiva, non è più sostenibile. Nel momento in cui invece si diviene capaci di costruire reti territoriali in grado di costruire processi di welfare efficaci questi non solo risultano sostenibili ma addirittura generativi! Se riusciremo a convogliare a Brindisi anche una piccola fetta della platea di persone con disabilità che viaggiano e fanno esperienze in giro per il mondo avremo raggiunto il nostro obiettivo.

Elide Lomartire