Porto di Trieste: in Cina per rilanciare i vantaggi del Porto Franco

SHANGHAI – Si è appena conclusa la missione in Cina organizzata dall’Autorità Portuale di Trieste, in occasione della “Transport Logistic China”, manifestazione fieristica di rilevanza internazionale, che si svolge a Shanghai con cadenza biennale, in alternanza all’evento europeo di Monaco di Baviera.

Presenti oltre al commissario dell’APT, Zeno D’Agostino, i rappresentanti della Samer & co Shipping, Francesco Parisi Casa di Spedizioni, Trieste Marine Terminal e Korman Italia.Oltre allo stand NAPA (North Adriatic Ports Association), il porto di Trieste ha partecipato per la prima volta al padiglione collettivo organizzato da Assoporti, sotto l’emblema “Italy all in one”.

“Obiettivo della missione  – ha affermato D’Agostino –  è stato quello di favorire lo sviluppo delle relazioni economiche tra Trieste e la Cina, presentando il nostro scalo ai grandi player di settore e potenziali investitori. Nel 2015 l’interscambio tra Italia e Cina, ha superato i 38 miliardi di euro, con una crescita dell’8 % rispetto al 2014. E’ un mercato fondamentale, a cui il porto di Trieste deve guardare con rinnovato interesse”.

L’evento cardine della missione, svoltosi fuori dal contesto della fiera, è stato il meeting di presentazione dello scalo giuliano alla comunità logistica di Shanghai, organizzato in collaborazione con lo Studio Legale Zunarelli che ha aperto una filiale nella città cinese dal 2007 e vanta una lunga esperienza a livello internazionale in diritto marittimo.  “The Port of Trieste meets the Logistic Community of Shanghai”, questo il titolo dell’iniziativa che ha visto la partecipazione di un’audience altamente qualificata con più di 60 presenze di 40 aziende internazionali e locali del settore shipping e logistica tra cui MSC, CMA, Evergreen, COSCO, Sinotrans.

“Un porto con molti vantaggi competitivi che non conoscevamo” – ha ricordato Jin Yu-Lai, della Kai-Rong Law Firm, primario Studio Legale marittimista di Shanghai, che ha introdotto l’evento: “Trieste si trova sulla rotta della via della seta e l’iniziativa One Belt one Road, di recente promossa dal Governo di Pechino, può portare un rinnovato interesse da parte di investitori cinesi per il porto giuliano”.

Forte interessamento da parte dei convenuti per alcuni punti di forza offerti dal porto giuliano. Collegamenti intermodali diretti verso l’Italia e i paesi dell’Europa Centro Orientale, presenza di fondali naturali di 18 metri capaci di servire le più grandi navi transoceaniche e un piano regolatore approvato che “finalmente può dare garanzie agli investitori evitando lunghi iter burocratici” come ha sottolineato il commissario D’Agostino durante il suo intervento. A seguire, la parola è passata ai rappresentanti dei tre maggiori terminal dello scalo: Fabrizio Zerbini (Trieste Marine Terminal), Paolo Nassimbeni (Samer & Co. Shipping), Tomaso Parisi (Francesco Parisi Casa di Spedizioni). Infine un ampio focus sui vantaggi e le peculiarità del regime di porto franco, spiegati da Alberto Pasino dello Studio Legale Zunarelli & Associati, ha catturato l’attenzione degli operatori cinesi che vi hanno trovato alcune similitudini con la “Pilot Free Trade Zone” di Shanghai.

Soddisfatto della missione il commissario D’Agostino che rilancia: “Penso già al prossimo step. E’ necessario tornare a breve in Cina per consolidare il lavoro di questi giorni. Le aziende cinesi hanno manifestato grande interesse a  incrementare i traffici europei via Trieste. Soprattutto la valorizzazione del porto franco in una nuova chiave logistico-industriale è un potenziale da sfruttare”.