L’Italia Portuale presente agli Stati Generali del Trasporto e della Logistica di ALIS

patroni griffi

(Foto courtesy ALIS)

Due i temi importanti trattati all’Assemblea di Alis: Il ruolo dei porti italiani tra normative europee ed opportunità di sviluppo e la transizione energetica e digitale nella logistica di domani

Roma. Molti interventi dei vari presidenti delle AdSP, presenti all’Assemblea di Alis, hanno fatto riferimento soprattutto alla proposta di riforma portuale e le innovazioni che il Governo Meloni si appresta a introdurre. Proposte che pongono le AdSP di fronte ad un radicale cambiamento delle logiche della pianificazione portuale, obbligandole a redigere i nuovi PRdSP secondo visioni ‘di sistema’ e attraverso momenti di dialogo e concertazione con le Amministrazioni locali. Da più parti si detto di abbandonare il ‘pregiudizio’ del localismo che, in questo periodo difficile per l’Occidente e per il Mediterraneo, diventa un ostacolo invece di un’opportunità.

Sulla questione europea dell’ETS applicato al solo trasporto marittimo, in vigore da gennaio 2024, presidenti dell’AdSP concordano che questa tassa è una scelta discutibile, dannosa per l’Europa stessa. Una tassa europea, l’ETS, andrebbe a vanificare i risultati raggiunti dagli armatori, che proprio l’Europa ha voluto fortemente incentivare negli ultimi anni con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti.

In tema di connessioni marittime e potenziamento della blue economy, i presidenti delle AdSP hanno ricordato che il Governo ha approvato per la prima volta il Piano Nazionale del Mare, al fine di riconoscere, tutelare e valorizzare ancora di più una risorsa davvero fondamentale per l’economia e per la transizione ecologica.

I porti, interporti e hub logistici per essere moderni è necessario semplificare il quadro normativo e le procedure amministrative; favorire una maggiore digitalizzazione di imprese e avere la capacità come Paese di attrarre nuovi investimenti.

Gli obiettivi strategici per un Sistema Portuale devono centrare particolare attenzione anche alle esigenze di miglioramento infrastrutturale locale e alla qualità urbana; soprattutto fare attenzione – è stato detto da più presidenti intervenuti – agli scenari di interazione porto-città proposti da vari Sindaci che, senza consapevolezza, possono cambiare gli obiettivi progettuali ipotizzati, determinando una conseguente e diversa collocazione delle aree negli strumenti di pianificazione portuale o locale. I vari progetti dovranno perseguire per ogni porto del Sistema è stato sottolineato.

Un lungo intervento su questi temi del presidente dell’AdSPMAM, prof. Ugo Patroni Griffi, è stato proposto all’Assemblea di Alis.

Nel considerare la disponibilità finanziaria di 1 miliardo e trenta milioni di euro in fondi da investire nel Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale – ha detto il presidente Patroni Griffi – “Il problema è ora realizzare queste opere che in alcuni casi sono opere attese da quasi 50 anni. E speriamo che la burocrazia o la magistratura non ci mettono lo zampino a far perdere al Meridione d’Italia un’occasione irripetibile”.
E’ stata fatta la considerazione che una volta ottenuti i finanziamenti, e dopo la presentazione dei progetti e soddisfatto le regole burocratiche, nessuno dovrebbe più intralciare queste opere.

E’ opinione politica – come quella dell’On. le Paita – istituire una cauzione assicurativa milionaria per i danni dovuti ai ritardi di esecuzione delle infrastrutture portuali, che sono sistemici e possono causare danni economici al paese del Mare.

Passando alle responsabilità per gestire e governare un’istituzione come l’AdSP , il presidente Patroni Griffi ha ricordato che in molte vicende, in cui si sono accusati diversi presidenti di errori, dopo molto il tempo perso per le indagini, si è vista la trasparenza operata; però sempre dopo che gli stessi presidenti hanno subito una gogna mediatica indegna, con riflessi sulla gestione dell’ente, rallentando i vari progetti in un ambiente di disagio che alla fine danneggia il paese, l’economia di quel territorio che ospita quel porto.

“Quello che si chiede – ha detto Patroni Griffi – è chi giudica abbia la consapevolezza, abbia le competenze; le AdSP appartengono ad un settore speciale, come quello dei trasporti marittimi e delle infrastrutture portuali complesso, in cui ci sono regole economiche, regole giuridiche molto peculiari. Non sempre chi guarda alla gestione dei porti conosce queste regole o le conosce in itinere dopo tanto tempo quando il danno mediatico è fatto coinvolgendo famiglie e operatori”.

Le regole sono importanti e i presidenti delle AdSP tutte, conoscono le regole ed hanno la consapevolezza nel doverle rispettare è stato il commento dell’Assemblea.
Infatti, lo hanno affermato altri presidenti in questa giornata di Alis; non si teme un dibattito con gli enti locali e con chi rappresenta altre istituzioni; però si desidera che chi rappresenta altre istituzioni abbia la stessa consapevolezza e competenza di chi propone progetti.

“Se esiste una simmetria informativa sulle infrastrutture portuali il dibattito non può essere esautorato imponendo il proprio ‘giudizio’- senza competenza – a tutti i costi” – ha replicato Patroni Griffi -.
Nel concludere il suo intervento, Patroni Griffi ha condiviso una sua ultima esperienza: “Per mia esperienza, ho sempre chiesto ai sindaci delle città- porto dell’AdSPMAM un dialogo fra esperti, che sia costruttivo; ma non si può dialogare con gli enti che spesso sono rappresentati da tecnici che non hanno mai trattato una progettualità portuale. Tutto questo non è giusto per la collettività e non è giusto per la Città che ospita quel porto, poichè si vanificherebbe l’intero processo di condivisione con il territorio messo in atto rendendolo improduttivo”.

Poi è seguita una sua riflessione: “La mia ultima esperienza – del tutto positiva del Molise – espressa con l’annessione del porto di Termoli nel Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Ebbene, per la Regione Molise, piccola regione, è stato avviato il progetto del cold ironing; è stata bandita la gara e si sta procedendo per aggiudicazione. Invece, nella Regione Puglia, grande in dimensioni, dove abbiamo a disposizione 28 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine, le Sovrintendenze hanno bloccato il progetto e si sta mettendo a rischio il PNRR, si sta mettendo a rischio la portualità; gli armatori che desiderano scalare i nostri porti aspettano, e per quale motivo?

E’ kafkiano perché non esiste motivo! Ma si celebra uno scontro fra pezzi dello Stato che danneggia lo Stato stesso e tutto questo è ‘indegno’: mettere 28 milioni di euro che proteggono l’accessibilità dei porti, l’economia, l’ambiente e anche la salute dei cittadini perché si evitano le emissioni nei porti sono tutti valori tutelati dalla Costituzione; gli enti che si oppongono ‘senza motivo’e con la ‘non consapevolezza’ di tali progetti dovrebbero riflettere; perché si ritiene che un porto, una banchina – strutture infrastrutturate artificialmente, vengono trattati come un bene archeologico senza ‘era’. E’ questo è indegno, perche le ‘cose’diverse si trattano con regole diverse e i porti sono ambienti industriali; ci può essere una tutela paesaggistica, ma dovrà essere adatta ad un ambiente industriale. Se si pensa di trattare il porto internazionale di Bari o quello di Brindisi o altri porti industriali d’Italia come se fossero il porto di Anacapri o di Portofino questo è sbagliato e porta conseguenze disastrose per la collettività e per lo sviluppo della Città che ospita quel porto”.

Raggiunto telefonicamente dalla redazione del Il Nautilus, il presidente prof Ugo Patroni Griffi, ha risposto a queste nostre considerazioni:

  • I porti del Sistema Portuale del MAM sono preparati per affrontare il ‘futuro’ tra Innovazione, Sostenibilità ambientale e sicurezza?
    “E’ inutile nascondere, – lo conferma la Corte dei Conti e l’aggiornamento della Banca d’Italia – siamo i porti leader nella ricerca e innovazione per istanze progettuali, per crescita di capacità portuale e sostenibilità; mi riferisco anche agli accordi con l’Università di Bari sull’utilizzo di sedimenti marini; in programma domani a Bari, si vedrà operativamente l’esempio di utilizzo di green – energetico. Abbiamo investito moltissimo nella digitalizzazione dei porti del Sistema, sull’ informatizzazione e nell’evoluzione del progetto PCS dei porti; mi riferisco al sistema Gaia per la movimentazione delle merci e controllo di security, unitamente all’AIDA – sistema informativo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – senza trascurare il monitoraggio delle matrici ambientali. Ed ancora, un importante progetto a fil di banchina per monitorare e contrastare l’inquinamento da CO2 e tanti altri studi progettuali per portare i porti del sistema verso un ‘futuro sostenibile’.
  • In una logica di ‘non contrasto’ e di progressiva integrazione come procede il dialogo con la nuova Amministrazione del Comune di Brindisi, tralasciando qualche ‘non consapevolezza’ da parte di un Consiglio Comunale alla ricerca di consenso artificioso?
    “Su questa seconda domanda, è mia ferma volontà far evolvere il ‘conflitto’ verso una condivisione degli obiettivi; per quanto riguarda il porto di Brindisi obiettivi che si traducano in progetti da realizzare per questa ‘città-porto’. Brindisi ospita il primo master di II livello “Port City School. Per il governo delle città porto”, in collaborazione con l’Università di Bari, la Fondazione Gianfranco Dioguardi, con l’Università Cà Foscari di Venezia e con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, nel formare giovani alla gestione del governo delle città complesse, a professionisti e imprenditori interessati alle nuove problematiche urbane e di formare competenze professionali qualificate da destinare alla governance e al management delle città, per contrastare l’emergente complessità del Terzo millennio, soprattutto in questa fase di transizione ecologica, energetica, ambientale e sociale”.

“Con il Sindaco Marchionna – ha concluso Patroni Griffi – il rapporto è assolutamente corretto, impostato ad assicurare a Brindisi una crescita che permetta di assorbire i contraccolpi, anche occupazionali, che derivano dalla decarbonizzazione; stiamo pensando a traffici importanti che possano gestire correttamente la phase out del carbone senza incidere su altre tipologie di traffici; grazie anche la realizzazione della cassa colmata ci permetterà di aumentare la capacità portuale a Sant’Apollinare creando quella minima accoglienza per traffico passeggeri e crocieristico”.

Abele Carruezzo

patroni griffi

(Foto courtesy ALIS)