UE: Mediterraneo crisi umanitaria difficile per ECSA e ICS

BRUXELLES – Ancora una volta, il mondo dello shipping europeo è attento alla complessa crisi umanitaria che si sta consumando nelle acque del Mediterraneo. L’Unione Europea, dopo la sollecitazione venuta da tutti i leader degli Stati UE, si sta rincorrendo in continue riunioni senza ancora avere una strategia chiara per affrontare una crisi di tale portata.

L’unica azione positiva dell’incontro straordinario del Consiglio della UE è stata l’aver triplicato le risorse economiche nell’operazione Triton. Sulla lotta agli scafisti, veri trafficanti di vite umane, e sula riforma delle politiche di immigrazione e asilo le posizioni dei leader europei sono ancora inconciliabili. Subito i commenti di ECSA e dell’Internationl Chamber of Shipping non si sono fatti attendere.

Il segretario generale degli armatori della Comunità europea (ECSA), Patrick Verhoeven ha dichiarato: “ I leader dell’UE hanno convenuto di aumentare le risorse e le attività disponibili per le operazioni di ricerca e soccorso nell’ambito del mandato Frontex. Lodevoli sono questi sforzi, ma ancora al di sotto di quelli impiegati, l’anno scorso, nell’operazione italiana Mare Nostrum. Ciò che serve subito è una missione di ricerca e salvataggio su larga scala, in grado di operare lontano dalle acque territoriali comunitarie che poi sono quelle interessate dalla maggior parte degli incidenti che coinvolgono i migranti”.

Mentre da Londra, il Segretario generale della ICS, Peter Hinchliffe, commentando le capacità operative di Triton, ha detto: “Siamo consapevoli che le risorse umane e militari della missione Triton possono essere distribuite in acque internazionali quando richieste dai Centri nazionali di ricerca e soccorso marittimo, ma resto dubbioso che essi possono raggiungere le zone della costa libica dove si verificano la maggior parte degli incidenti. Le navi mercantili, che non sono nelle condizioni ideali per salvare centinaia di persone alla volta, continueranno ad essere vigili ed impegnate nell’assistenza, qualora fossero richieste.

Ancora si sta aspettando un mandato chiaro per le operazioni di soccorso umanitario da parte degli Stati dell’UE.” Il settore dello shipping negli ultimi 16 mesi ha partecipato a circa 1000 operazioni di salvataggio di migranti nel Mediterraneo.

Abele Carruezzo