I MALINGRI PRONTI ALLA SFIDA DEL RECORD SULLA ROTTA GIRAGLIA-PORTOFINO-GIRAGLIA

CHIAVARI – Un’altra giornata di attesa a Marina di Chiavari per Feel Good e Citroën Unconventional Team, la sfida lanciata da Vittorio e Nico Malingri sulla rotta Giraglia-Portofino-Giraglia, evento di preparazione in vista del record Dakar-Guadalupa che i due tenteranno di battere nell’aprile del 2017.

Un primato, quello che vede attualmente i Malingri in stand by, il cui regolamento è stato approvato dalla FIV, che sarà ente omologatore e controllore del percorso ufficiale, in quanto il WSSR Council non considera record sotto le 250 miglia a parte alcuni classici come la traversata della Manica o Il giro dell’isola di Wight. “Abbiamo proposto lo stesso regolamento in uso per i record internazionali, quindi il record è aperto alle stesse classi di imbarcazioni: fino a 20’, fino a 40’, fino a 60’ e oltre 60’, sia multiscafi che monoscafi, in solitario, doppio ed equipaggio”, spiega Vittorio Malingri, il primo italiano a partecipare al Vendée Globe Challenge, nel 1992.

“Da oggi questo percorso è aperto a chiunque nel mondo voglia cimentarsi con le stesse regole. Nella stessa Liguria ci sono tantissime imbarcazioni che potrebbero tentare con poca spesa e perdita di tempo in lunghi trasferimenti. L’idea è un po’ che gira in Liguria, ne abbiamo parlato a casa del navigatore Franco Manzoli, durante un salone di Genova, una ventina di anni fa. Da allora ci ho sempre pensato ed ecco l’occasione giusta.” prosegue Malingri.

“Abbiamo voluto inserire questa prova nel nostro programma sportivo proprio per portare a casa un record che possa essere battuto, nell’immediato futuro, da altre imbarcazioni italiane. Con la giornata giusta sono 15 ore di navigazione, fattibili, specialmente in equipaggio, da chiunque abbia barche veloci da Ventimiglia a Livorno, e ce ne sono tantissime che potrebbero farcela. Spero che su questa rotta si cimentino in futuro anche grossi multiscafi e monoscafi, portando a casa nostra lo spettacolo della vela oceanica, che normalmente siamo abituati ad osservare da lontano”.

In questi giorni i due Malingri, padre e figlio, sono ospiti del Marina di Chiavari e della Lega Navale di Chiavari e Lavagna, in attesa delle condizioni favorevoli, cioè un vento da NW a SW o da NE a SE, che però dia garanzie di durare tutto il giorno e su tutto il percorso. “Non è facile, ma a Marsiglia abbiamo imparato che nei record la pazienza di aspettare il vento giusto è essenziale”, aggiunge il navigatore. Da Portofino a Giraglia sono 74 miglia, quindi 148 di percorso totale.

Le prime e le ultime, nel golfo di Genova e nel Tigullio, sono quelle più difficili per le condizioni di vento scarso quasi sempre presenti in quella zona. “Contando 10 nodi di media si può ipotizzare un tempo di percorrenza di una quindicina di ore, forse meno, dipende tutto anche dallo stato del mare”.

Mentre il Citroen Unconventional Team aspetta il vento e intanto continua la preparazione di Feelgood per la prova oceanica di aprile, da qualche giorno a Chiavari sono arrivati anche Ambrogio Beccaria e Bernardo Zin con il loro F18 Alla Grande-Ambeco, i primi a raccogliere la sfida sulla rotta Giraglia-Portofino-Giraglia. “Il loro F18 è una barca ben diversa da FeelGood ma altrettanto e spesso più veloce, essendo un catamarano progettato per la sola velocità. Dall’altra parte stare al trapezio 150 miglia non è uno scherzo, ma la possibilità reale di portarsi a casa il record esiste”, continua Vittorio Malingri.

“Ieri ne abbiamo approfittato per rimontare le terrazze modificate, montare tre stopper nuovi per le drizze del fiocco e degli spi. Poi devo collegare un nuovo GPS al ripetitore della bussola per visualizzare i dati di rotta e velocità sul ripetitore della bussola. Una volta montate le terrazze e i nuovi schienali possiamo fare la dima del telo che useremo per proteggerci dal sole e quando dormiamo. Stiamo lavorando molto sull’ergonomia, dovremo stare giorni seduti e concentrati al timone, senza potersi muovere troppo a bordo.

Se si sta comodi e protetti ci si riesce molto meglio. In questi giorni abbiamo avuto modo di uscire con Ambrogio Beccaria e Bernardo Zin e il loro F18. E la prima volta che ci capita di poter verificare con calma le differenze tra un cat sportivo come un F18 e il nostro Feelgood, un 4×4 oceanico. Certo l’F18 se ben portato avrà sempre migliori spunti di velocità e facilità e comodità di regolazione delle varie manovre. Noi abbiamo voluto e dovuto invece concepire e costruire una barca che fosse anche comoda, più marina e potesse portare il carico necessario a lunghe navigazioni.

Siamo stati contenti di notare che il progetto è riuscito e la perdita di performance rispetto ad una barca pura è minima e solo in alcune andature, che per noi non sono determinanti nei record. Nei prossimi giorni”, conclude Malingri, “passeremo invece al vaglio di tutto il carico per la traversata Dakar-Guadalupa, con importante attenzione alla scelta del cibo, tipo e quantità. Due persone per 10 giorni mangiano un sacco di roba e lo spazio e il peso che potremo portare sono molto contenuti”.