Una nuova minaccia nel Mar Rosso: missili sottomarini Houthi senza pilota

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(Foto archivio Il Nautilus)

L’Iran fornisce armi avanzate al movimento Houthi. La crisi del Mar Rosso rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione della sicurezza marittima

Londra. E’ noto a tutti che il Mar Rosso è una rotta vitale per il commercio globale. Importanti risorse energetiche transitano per questo mare, tra cui circa il 12% del totale del petrolio commercializzato via mare nella prima metà del 2023 e le spedizioni di gas naturale liquefatto (GNL) che rappresentano circa l’8% del commercio mondiale di GNL.
Una tale rotta cruciale ora deve affrontare una nuova e inaspettata minaccia: Unmanned Undersea Vehicles (UUVs), i veicoli sottomarini senza pilota (UUV) schierati dai ribelli Houthi nello Yemen.

L’uso di UUV da parte degli Houthi segna una significativa escalation nella crisi in corso nel Mar Rosso. Questi droni sommergibili, pur non essendo sofisticati come i sottomarini militari, rappresentano una sfida significativa per le operazioni navali progettate principalmente per contrastare le minacce di superficie e aeree. L’emergere della minaccia degli UUV Houthi richiede una rivalutazione globale delle strategie e delle tattiche di difesa navale impiegate nel Mar Rosso.

Gli Stati Uniti e l’Europa dovranno adattare le operazioni di contrasto agli Houthi nel Mar Rosso, al fine di ripristinare la stabilità nella regione e garantire il libero transito dei flussi merceologici via mare.
I ribelli Houthi nello Yemen hanno generato un nuovo e inquietante elemento nel già teso panorama della sicurezza del Mar Rosso. Nel marzo scorso tre cavi sottomarini per le telecomunicazioni sono stati tagliati nel Mar Rosso, negando l’accaduto; i dettagli però rimangono oscuri, anche se l’intelligence internazionale conferma che si sia trattato probabilmente di droni sommergibili adattati e poco sofisticati. Tuttavia rappresentano una minaccia significativa soprattutto per le navi commeciali in transito in quella regione di mare. Lo spettro delle minacce sottomarine può stimolare l’incertezza e il rischio smisurati, facendo potenzialmente aumentare i costi assicurativi e influenzando ulteriormente le catene di approvvigionamento globali.

I pericoli di un’escalation vanno ben oltre le coste di questa via d’acqua strategicamente vitale ; per questo occorre una cooperazione internazionale nel promuovere la collaborazione e sviluppare strategie efficaci per combattere queste nuove armi sottomarine; solo la comunità internazionale può garantire la sicurezza delle rotte commerciali globali e affrontare le sfide del panorama della sicurezza marittima del 21° secolo.

Abele Carruezzo

drone sommergibile a forma di siluro

(Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell’Iran mostra un nuovo modello di drone sommergibile a forma di siluro. Foto archivio 2022 IRGC)