Dal 20 maggio in vigore il nuovo regolamento Ue sulle spedizioni di rifiuti

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Il testo stabilisce anche che dal 2026 le procedure intra Ue dovranno essere digitalizzate

Bruxelles. Di recente, le norme dell’UE sulle spedizioni di rifiuti, sia all’interno dell’UE, sia per quanto riguarda le importazioni e le esportazioni di rifiuti da e verso di essa, sono state modernizzate e aggiornate. Dal 1993 la legislazione dell’UE in materia di spedizione di rifiuti comprende norme per il trasporto transfrontaliero di rifiuti. Due regolamenti, uno nel 1993 e l’altro nel 2006, hanno attuato gli obblighi della Convenzione di Basilea (1989) sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento. Le norme dell’UE recepiscono inoltre le disposizioni della decisione dell’OCSE (2001) che istituisce un sistema di controllo per le spedizioni di rifiuti destinati al recupero nell’area dell’OCSE.

Il nuovo regolamento sulle spedizioni dei rifiuti è stato adottato l’11 aprile 2024 ed è entrato in vigore il 20 maggio 2024. L’obiettivo è quello di: – Garantire che l’UE non esporti le sue sfide in materia di rifiuti verso paesi terzi e contribuisca a una gestione ecologicamente corretta dei rifiuti; –
rafforzare l’applicazione delle norme per prevenire le spedizioni illegali di rifiuti all’interno dell’UE e dall’UE verso paesi terzi; – aumentare la tracciabilità delle spedizioni di rifiuti all’interno dell’UE e facilitare il riciclaggio e il riutilizzo.

Il nuovo regolamento, sottolinea la Commissione europea, “sosterrà l’economia circolare e garantirà che i rifiuti esportati dall’Unione europea siano trattati in modo sostenibile dal punto di vista ambientale. Migliorerà la tracciabilità e agevolerà le spedizioni di rifiuti destinati al riciclo nell’Unione e nel resto del mondo”. La crescita economica e la globalizzazione hanno portato a un aumento del trasporto di rifiuti a livello mondiale attraverso le frontiere, su strada, su rotaia e via nave. Le esportazioni di rifiuti da paesi Ue verso paesi non Ue – segnala una nota della Commissione Europea – è stata di 35 milioni di tonnellate nel 2023 – una quantità superiore del 72% a quella del 2004. Il 49% dei rifiuti comunitari si dirige verso paesi non OCSE, anche se come primo paese di destinazione figura la Turchia. L’UE dispone di un sistema di supervisione e controllo delle spedizioni di rifiuti all’interno dei suoi confini. Questo sistema riguarda anche l’esportazione e l’importazione di rifiuti.

I rifiuti contengono preziose materie prime secondarie. Il commercio può avere un impatto positivo sull’economia, ma la movimentazione incontrollata dei rifiuti può avere conseguenze ambientali disastrose. La maggior parte dei rifiuti prodotti nell’UE viene spedita tra gli Stati membri, ma gran parte di essi viene ancora esportata.

Da maggio 2027 saranno consentite, ad esempio, le ‘esportazioni di rifiuti Ue verso paesi non appartenenti all’OCSE’, solo se tali paesi informano la Commissione europea della loro disponibilità a importare rifiuti e dimostrano di essere in grado di gestirli in modo sostenibile. In aggiunta, l’export di rifiuti di plastica verso paesi non OCSE sarà vietato dal 21 novembre 2026 per un periodo di due anni e mezzo, dopo il quale i paesi potenziali destinatari potranno ricominciare a riceverli osservando i requisiti fissati nel regolamento. In aggiunta, tutte le società Ue che esportano fuori dalla Ue dovranno assicurare che i rifiuti vengano smaltiti in impianti soggetti ad audit indipendenti e in modo sostenibile.

La Commissione monitorerà, inoltre, le esportazioni di rifiuti verso paesi OCSE e prenderà provvedimenti qualora tali esportazioni causino problemi ambientali nel paese di destino. Il nuovo regolamento prevede anche un’osservanza più rigorosa e una maggiore cooperazione nella lotta contro il traffico di rifiuti, uno dei reati ambientali più gravi, integrando così la nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente, anche questa in vigore da lunedì scorso.

Il Regolamento, prosegue ancora la Commissione, fissa una serie di procedure digitalizzate per facilitare e tracciare meglio gli invii di rifiuti all’interno della Ue, con lo scopo di facilitare le attività di riciclaggio. Nel dettaglio, le procedure saranno digitalizzate dal 21 maggio 2026. Verranno inoltre introdotte procedure accelerate verso alcune strutture designate e pre-autorizzate individuate dagli Stati membri. La Commissione potrà sostenere le indagini degli Stati il coinvolgimento diretto dell’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (Olaf).

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca, ha dichiarato: “Il nuovo regolamento sulle spedizioni di rifiuti farà sì che, quando l’UE esporta rifiuti, questi arrivino a destinazioni dove possono essere gestiti in modo sostenibile contribuendo a un’economia pulita e circolare. Il nuovo regolamento è una parte importante della transizione verde, in cui i rifiuti saranno sempre più trasformati in risorse preziose. Renderà le spedizioni agevoli, più semplici e digitali, contribuendo alla crescita dell’industria del riciclaggio e riducendo l’inquinamento dovuto alla cattiva gestione e al traffico illecito di rifiuti”.

Abele Carruezzo