Vertenza Brindisi: FILT- CGIL, è l’ora di un tavolo istituzionale per risolvere la crisi occupazionale di Brindisi

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Brindisi. La Filt-Cgil di Brindisi con la tavola rotonda di oggi su infrastrutture e trasporti in tutte le sue modalità, si è impegnata a sostenere una ‘vertenza Brindisi’ a livello istituzionale, perché preoccupati per i riflessi negativi che alcune scelte politiche possono avere sul futuro di un territorio che ha dato ‘tanto’ negli anni dell’industrializzazione e che ora non merita un abbandono verso una disoccupazione galoppante che sta sfiorando il 12%, fuori da una media regionale e nazionale.

Il segretario generale FILT CGIL di Brindisi, Gianni Stozzo, nella sua relazione ha affermato che Brindisi e il suo territorio sta subendo una crisi – la più profonda- dal punto di vista economico-produttiva. Le incertezze rimangono se si pensa alla chiusura della centrale Enel Federico II a seguito della c.d. decarbonizzazione; chiusura dell’impianto P9T della Lyondell Basell per delocalizzaazione; razionalizzazione della piattaforma logistica Euro Spin di San Pietro Vernotico a favore di quella di Melfi. Uno scenario deludente e carico di incertezze è stato quello presentato stamane dai dirigenti del sindacato.

Si è convinti, però che il PNRR possa essere una opportunità di sviluppo per Brindisi e la sua Provincia e che da questo piano possano derivare investimenti per progetti da realizzare e non solo da annunciare.

Passando ai sistemi dei trasporto, ancora una volta si è sottolineata la capacità strategica di Brindisi con il suo porto, aeroporto, rete ferroviaria e rete stradale.
“E’ necessaria una pianificazione – ha rimarcato Gianni Stozzo – sia in termini di completamento delle banchine e dei piazzali retrostanti, sia sul piano del marketing che lo valorizzi in quanto pronto ad ospitare grandi navi, con pescaggio a -18 , come già previsto per Costa Morena Est”.

Sulla modalità di trasporto su ferro, il segretario FILT CGIL ha invitato il Gruppo FSI ad eliminare tutte le criticità che rimangono sulla tratta Bari-Brindisi-Lecce e sulla Brindisi-Taranto, per permettere una mobilità sostenibile per merci e persone. Questo a sostegno che la UE e il Governo italiano, inserendo queste tratte nella rete europea ‘comprehensive’, vedono Brindisi il terminale orientale della rete dell’Adriatico.

Sul fronte aeroportuale, l’aeroporto del Salento-Brindisi ha dimostrato un aumento dei traffici e non solo stagionali e per questo dopo gli investimenti di circa 50 milioni di euro per rifacimenti pista e strutture, occorre ora dare un forte impulso per nuove rotte e nuovi player per servire un territorio del Salento (Brindisi-Lecce -Taranto) senza dover parcellizzare l’esistente booking con altri territori vicini. E, guardando al futuro, non si deve trascurare le professionalità e l’eccellenza di un Centro di Assistenza al Volo di Brindisi che, invece di renderlo ‘remoto’, per delolocalizzarlo, vada invece digitalizzato e ammodernato sul territorio.

Il Prof Giuseppe Catalano, Capo di Gabinetto del Presidente d3ella Regione Puglia, ha detto che Brindisi con il suo porto e l’aeroporto ha effettivamente delle opportunità di sviluppo; il porto perché diventerà sempre più operativo sia per il trasporto dei passeggeri, con lo sviluppo della attività crocieristica e sia per lo sviluppo del trasporto merci e della logistica. “Sono stati programmati investimenti importanti – ha detto il Prof Catalano – ed è stata realizzata la struttura per il cold ironing elemento importante per il futuro. L’aeroporto è stato già potenziato per raggiungere risultati straordinari e gli investimenti di Aeroporti di Puglia e con il sostegno della Regione l’aeroporto di Brindisi diverrà più forte e più competitivo sul territorio”. Ha rimarcato l’utilità strategica del progetto di collegamento dell’aeroporto con la stazione FS (shuttle), consentendo in chiave europea, una mobilità sostenibile e green per i passeggeri di Taranto, Lecce e di Brindisi nel raggiungere l’aeroporto del Salento.

“Tutta l’industria dell’aerospazio – ha continuato – è presente sul territorio e testimonia la professionalità e le competenze di una storia aeronautica di Brindisi e provincia collaudata nel tempo; e la Regione Puglia, con la sua strategia dell’accoglienza, non sarà mai d’intralcio per chi ha voglia di investire sul nostro territorio.

Poi si è soffermato sulla necessità di formazione che la transizione ecologica impone oggi ai territori; in particolare se si vuole competere nell’innovazione del digitale, dell’energia, la Puglia dovrà essere attenta a formare i giovani alle nuove competenze per un futuro senza incertezze. Infine, ha concluso invitando tutti gli operatori ed Enti a pensare ‘oltre’ il PNRR.

Stamane, il Prof Giuseppe Catalano ha confermato lo stanziamento su FSC di 42 milioni di euro per gli accosti di Sant’Apollinare; “è una bella notizia – ha detto Patroni Griffi – per chi come me si batte da anni per il diritto di Brindisi ad avere un porto moderno e infra-strutturato”.

L’ On. le Casu, Componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, intervenendo on line, ha detto che “tutto il sistema dei finanziamenti del PNRR è sul giusto binario, ma il Governo Meloni lo sta indirizzando nel verso sbagliato”, poiché non si vuole comprendere che il mezzogiorno è un problema dell’Italia e dell’Europa, soprattutto in questo periodo di crisi (guerra Russia-Ucraina e alla guerra Israele-Palestinese) che cambiando le linee del trasporto merci compromettendo la filiera di approvvigionamento. Poi si è soffermato sui danni che l”autonomia differenziata’ proposta dal Governo Meloni produrrà per l’intero Sud del paese.

Il presidente dell’AdSP del Mare Adriatico meridionale, Prof Ugo Patroni Griffi, intervenendo ha riportato i dati del Seatrade Cruise di Miami in cui molti operatori del settore crocieristico hanno confermato per il porto di Brindisi scali di navi da crociera in aumento per gli anni 2025-26

Ha ricordato che il settore delle crociere sta presentando in più una filiera di servizi e provveditorato marittimo che possono dare spazio ad una nuova opportunità di lavoro, correlata non solo ai passeggeri, ma pensata anche all’equipaggio (si parla di mille persone di equipaggio imbarcato su queste navi).

Poi ha rimarcato che il nascente Regolamento Europeo riguardo i trasporti marittimi, “sembra andare a nostro favore, in quanto nei nostri piani ‘triennali’ e PRP di Sistema abbiamo previsto infrastrutture che poi il Regolamento imporrà e le imporra anche ai porti ‘comprehensive’ e non solo ai porti ‘core’”. “Anzi – continua Patroni Griffi – occorre sottolineare che ad oggi, non esistono più differenze sostanziali tra le due categorie di porto a livello europeo.

Il Regolamento impone impianti di bunkeraggio per i carburanti di transizione per tutti porti, e per Bari e per Brindisi questo è stato previsto; il Regolamento favorisce l’utilizzo duale (civile e militare) delle infrastrutture e questo è stato previsto per Bari con l’accordo con la base navale della Guardia Costiera; mentre su Brindisi è stato previsto l’utilizzo di una parte banchinata della colmata da parte della Marina Militare, grazie al protocollo d’intesa firmato con il Comune di Brindisi, M.M. e AdSPMAM. Ed ancora il Regolamento impone l’utilizzo dell’energia on-shore per navi in banchina e questo è stato previsto tempo fa per il porto di Bari e per il porto di Brindisi (cold ironing); poi la strada burocratica rimane in salita ancora per Bari”.

“Per quanto riguarda il futuro – ha detto Patroni Griffi – l’Europa sta puntando tutto sulle short-sea (autostrade del mare, con un aumento del 50% entro il 2050) e Brindisi, con il suo traffico, unico nel panorama italiano che ha superato il 23% rispetto ai dati del 2023, si presenta in realtà come opportunità di porto-door per trasporto di merci e persone tramite navi ro-ro e ro-pax su rotte verso il corridoio della ‘via Egnazia’ fino in Turchia e nel Mediterraneo in generale; confermando che la strategia del Sistema Portuale dell’Adriatico meridionale si sovrappone alla strategia europea; questo significa che facile ottenere i giusti finanziamenti per la ns vision, perché è la visione dell’UE”.

Nella sua conclusione, Patroni Griffi ha parlato della necessità che giungano a termine le opere già programmate, come il banchinamento di Sant’Apollinare, la colmata, Capo Bianco , terminal crociere ed altre, visto che vi sono molte richieste da parte di investitori, uno su tutte cantieri per la costruzione di imbarcazioni per servizi all’eolico off-shore; senza dimenticare la catena agroalimentare.

In definitiva, l’importante è che tutti gli Enti preposti a dare pareri su un qualsiasi infrastruttura programmata condividano tali progetti, se si vuole che un PNRR sia effettivamente un’opportunità per Brindisi e per il suo territorio.

Abele Carruezzo