Il Decreto Semplificazioni è operativo

Sorrento. La scivolata dopotutto Salvini l’ha fatta! Di fronte ad una platea di addetti ai lavori, le due giornate di ALIS, Matteo Salvini ha dimostrato di non conoscere la complessità dei trasporti marittimi e della logistica portuale; soprattutto, da buon lombardo senza mare, non conosce i servizi tecnico-nautici che un porto può operare e dichiara di essere favorevole ai portuali stranieri. Intanto, il Decreto Semplificazioni, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, da oggi è in vigore e i presidenti delle AdSP italiane possono trarre un “leggero” vantaggio nei confronti di una “burocrazia” ferrea.

La filosofia chiave del Decreto è concentrata nelle seguenti espressioni: “ se la realizzazione di un’opera pubblica o di pubblica utilità non è prevista da PRP, il vincolo preordinato all’esproprio, ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del D.P.R. n.327/2001, può essere disposto dall’Autorità di Sistema Portuale, mediante una conferenza di servizi ai sensi dell’articolo 14 – ter L. n. 241/1990.”. Le modifiche, si legge ancora nel decreto, che non alterano la struttura del piano regolatore portuale in termini di obiettivi, scelte strategiche e caratterizzazione funzionale delle aree portuali, relativamente al singolo scalo marittimo, costituiscono adeguamenti tecnico-funzionali del PRP.

Gli adeguamenti tecnico-funzionali sono adottati dal Comitato di gestione dell’AdSP, previa acquisizione della dichiarazione di non contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti da parte del comune o dei comuni interessati, con riferimento esclusivo alle previsioni delle aree destinate a funzioni di interazione porto-città. E’ successivamente acquisito il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si esprime entro quarantacinque giorni, decorrenti dalla ricezione della proposta di adeguamento tecnico-funzionale. Decorso tale termine, il parere s’intende espresso positivamente.

Il tutto è stato chiarito dalla Ministra Paola De Micheli, a margine della “Due giorni di ALIS” a Sorrento. “Il piano ‘Italia veloce’ – ha evidenziato la Ministra – finanzia 200 miliardi d’infrastruttura e subito ne finanzia venti miliardi che possono cadere immediatamente a terra nei porti, sulle strade, negli aeroporti e in tutto quello che è la mobilità”. Ora i presidenti delle AdSP italiane hanno tutti gli strumenti per preparare una linea operativa d’infrastrutture adeguate alle sfide che passano per il mare e per l’intero Mediterraneo e rispondendo a una crisi sanitaria che ormai è diventata economica/occupazionale.

 

Abele Carruezzo