Assemblea Pubblica di Assoporti: lavoro e nuove professioni

“L’Italia dei porti, dopo due anni di assenza forzata, è tornata in presenza per affrontare il cambiamento mondiale in atto”

Roma. ‘I porti non si fermano’ è stato il tema lanciato da Assoporti, stamane durante l’Assemblea Pubblica.
Un’assemblea ricca di sorprese su tutti i fronti e con il Ministro Giovannini che annuncia la nomina di Ivano Russo come amministratore unico di Rete Autostrade del Mare.

Assoporti ha accolto con favore la disposizione normativa che prevede l’istituzione di comunità energetiche nei porti da parte delle AdSP. Si tratta del riconoscimento del principio di un ruolo rafforzato delle Autorità che può facilitare la transizione ecologica. E, sul tema della sostenibilità ambientale, Assoporti ha condiviso diversi protocolli d’intesa per favorire l’economia circolare in materia di riciclo dei rifiuti.

Il presidente, Rodolfo Giampieri, aprendo l’assemblea annuale di Assoporti ha dichiarato che: “le AdSP, coordinate da Assoporti, hanno presentato ricorso avverso la decisione della Commissione Europea in materia di tassazione delle attività nei porti, considerate attività di natura economica. Su questo argomento non voglio entrare nel tecnicismo giuridico, ma vorrei dire che Assoporti è convintamente in prima linea con tutte le AdSP, auspicando che si trovi una soluzione che tenga conto della peculiarità del settore, e che eviti di indebolire un comparto strategico della logistica moderna italiana”.

“Il mondo sta cambiando intorno a noi e dopo questi anni pieni di eventi imprevisti come la pandemia e adesso la guerra, i porti non si sono mai fermati” – ha sottolineato Rodolfo Giampieri – “Crediamo sia il momento giusto per sottolineare il ruolo della portualità italiana, ma anche di avviare un lavoro di sintesi che ci consenta di fare in modo che i fondi del PNRR, e non solo, portino ad una modernizzazione del sistema. In generale, l’attenzione posta al nostro comparto è tanta, e vogliamo che si senta forte la risposta responsabile del sistema delle AdSP. Per questo motivo, abbiamo organizzato la nostra Assemblea che, oltre alla mia relazione, avrà anche dei panel di approfondimento tecnico con dei massimi esperti.”
Assoporti è impegnata sul tema della sicurezza con le parti sociali e con il cluster per trovare soluzioni, fare approfondimenti, aumentare la consapevolezza, stimolare la formazione.

“Un Paese che vuole crescere deve decidere e non rinviare. Tutto questo significa molto lavoro. E la parola ‘lavoro’ – ha detto Giampieri – mi porta ad aprire uno dei temi a me più cari, l’importanza che ha l’attività lavorativa, e il valore dell’occupazione stabile”.

Una grande assunzione di responsabilità per tutta Assoporti per essere protagonisti del nuovo mondo; responsabilità che impegnerà tutte le AdSP nel coinvolgere lavoratrici e i lavoratori; ma il lavoro si deve svolgere in piena sicurezza, un elemento su cui Assoporti non potrà transigere e per cui necessita più consapevolezza, più formazione, per un lavoro in profonda trasformazione.

“Un rinnovamento – sottolinea Giampieri – che passa dalla transizione ecologica e digitale, ma non solo. Un rinnovamento che vedrà nascere tantissime nuove professioni, ora che si assiste a nuove vision dei porti che cambiano. E, sempre più, con l’innovazione digitale e tecnologica ci troviamo di fronte a professioni, quelle del lavoro portuale e della logistica avanzata, di altissimo livello che si aprono con decisione all’impiego di giovani e alla parità di genere. In questo contesto, un tema è anche dover formare e riqualificare le lavoratrici e i lavoratori già occupati ma anche, per certe fasce d’età, a doverli accompagnare rispettosamente alla pensione, ringraziandoli per quello che hanno fatto, perché se siamo qui, è anche grazie a loro”.

“Insieme al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, abbiamo lavorato come squadra sulla pianificazione strategica dei porti ottenendo alcune modifiche della legislazione in materia di Piani Regolatori Portuali, con una significativa semplificazione delle procedure”.

“Abbiamo contribuito – ha spiegato Giampieri – alla definizione di una bozza di decreto che regolamenta il rilascio delle concessioni in ambito portuale, mantenendo il rispetto di un principio: dare regole omogenee in tutto il Paese evitando potenziali incertezze per gli operatori portuali”.

Poi, il Ministro Enrico Giovannini ha annunciato che Ivano Russo (attuale direttore generale della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica), sarà nominato il prossimo 27 giugno dall’assemblea di RAM amministratore unico della società; succederà all’attuale amministratore Zeno D’Agostino. RAM, Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa, è una società in house del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, a capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nasce nel 2004 con il nome Rete Autostrade Mediterranee (RAM), con l’obiettivo di attuare il cosiddetto “Programma Nazionale delle Autostrade del Mare” all’interno del più ampio contesto della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T), con specifico riferimento al Corridoio trasversale Motorways of the Sea (MoS).

“Alle ‘buone pratiche’ – ha detto il ministro – a cui tutti i porti dovrebbero essere allineati, ed per questo che chiedo uno sforzo maggiore ai presidenti dei porti ‘in particolare sulla digitalizzazione’; “non è un caso che abbiamo voluto riappropriarci, dopo anni di incapacità della Piattaforma Logistica Nazionale”.

Da rilevare l’intervento di SRM che ha presentato uno studio con cui si rappresentano positive nel primo trimestre 2022 le performance di tutte le tipologie di merci, ma a trainare maggiormente la crescita sono le movimentazioni di container (+13,4%). Con circa 6 milioni di passeggeri il comparto pax consolida il suo rilancio. L’Italia dei porti prosegue la strada della ripresa post-pandemia con un traffico merci complessivo di 118 milioni di tonnellate, in crescita del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2021, mostrando di non risentire ancora delle conseguenze del conflitto russo-ucraino scoppiato a fine febbraio.

Abele Carruezzo