“Il mar Mediterraneo: dalla visione di La Pira all’odierno soccorso in mare”

l’interessante tavola Rotonda dal titolo “Il mar Mediterraneo: dalla visione di La Pira all’odierno soccorso in mare”.

L’evento è stato organizzato dal Propeller club port of Roma, in collaborazione con Mons. Francesco Pesce, Cappellano alla Camera dei Deputati e con l’ausilio del Vice Presidente della Camera On. Fabio Rampelli che per sopraggiunti impegni istituzionali non ha potuto partecipare in presenza.

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L’incontro moderato dall’’Ing. Donato Caiulo, Presidente del Propeller Club port of Roma ha visto la partecipazione di importanti esponenti del mondo istituzionale tra cui :
l’On. Maurizio Lupi, già ministro delle infrastrutture, l’On. Domenico Furgiuele, l’On. Mario Tassone, il Vescovo di Civitavecchia, Mons. Gianrico Ruzza, l’avv. Giuseppe Loffreda, il (CP) Massimo Di Marco Capo Ufficio Affari Internazionali del Comando Generale in rappresentanza della Capitaneria di Porto, il Sindaco di Roccella Ionica Vittorio Zito e l’Avv. Umberto Masucci Presidente Nazionale del Propeller.

Tutti gli intervenuti, oltre a portare il loro saluto, hanno posto l’accento sull’importanza della tematica (soprattutto alla luce della recente e drammatica tragedia consumatasi sulla costa calabrese di Cutro) e sulla necessità di mettere in campo delle politiche efficaci sia a scala Nazionale che Europea a partire dalla centralità dell’Italia nel Mar Mediterraneo per proiettare il nostro Paese e l’UE verso il continente africano mettendo in campo azioni di sviluppo in grado di migliorare le condizioni di vita di questi popoli anche al fine di mitigare questo inarrestabile fenomeno.

L’On. Maurizio Lupi introducendo i lavori ha sottolineato la responsabilità italiana ed europea verso l’Africa di tornare ad un ruolo propositivo, come previsto dal c.d. Piano Mattei recuperando la visione di La Pira per costruire il futuro del Mediterraneo.

L’obiettivo infatti( coerentemente alla visione di Giorgio La Pira ed al conseguente Piano Mattei) è quello di agevolare lo sviluppo economico e culturale dei Paesi africani per poter quindi anche intessere relazioni e sinergie economiche oltre che energetiche.

Dobbiamo tener conto inoltre che, in assenza di politiche adeguate a livello europeo, nuove potenze, specialmente la Cina ma anche la Russia, si sono ultimamente posizionate nel continente africano intravedendo le opportunità che tale Continente offre in quanto ricco sia di risorse per lo sviluppo agricolo che di giacimenti di “terre rare”.

E’ importante ricordare ai fini di qualsiasi valutazione politica, l’esponenziale crescita demografica delle popolazioni africane che si contrappone invece alla preoccupante denatalità dell’Italia e dei Paesi europei. Un aspetto, questo, di cui non sempre si discute e al quale raramente viene data la giusta importanza, ma che oggi è giusto ricordare perché risulterà sicuramente determinante nel medio-lungo periodo per la stessa sopravvivenza della civiltà e della cultura europea.

La “realistica utopia” di La Pira sul mar Mediterraneo (novello lago di Tiberiade) quale area di pace, di unità fra i popoli e prosperità economica ha fatto entrare nel vivo i lavori scanditi da tre interessantissimi interventi: l’Arcivescovo di Civitavecchia nonché Presidente Apostolato del Mare Monsignor Gianrico Ruzza, ha evidenziato che al centro della visione di La Pira c’è la concezione Cristo-centrica della realtà, fondamentale quindi la necessità di riprender i Dialoghi del Mediterraneo con una strategia di Pace e solidarietà.

L’Avvocato Marittimista Giuseppe Loffreda (con importanti sottolineature legislative) ha messo in risalto che per gestire al meglio i flussi migratori che attraversano il mare Mediterraneo ed evitare di esporre i migranti a sofferenze e a maggiori rischi nel tentativo di raggiungere l’Unione Europea nella speranza di “un’alba nuova della vita”, per usare le parole di La Pira occorre riferirsi a regole certe, da applicare e far rispettare, sia a livello nazinale che internazionale.

Il Sindaco di Roccella Ionica, Vittorio Zito invece ha evidenziato il fatto che solo 1 migrante su 10 è soccorso dalle ONG, mentre il restante 90% viene salvato dalla Capitaneria di Porto, occorrerebbe pertanto trattare tale tema in modo strutturale a partire dalle reali percentuali di migranti economici e/o di profughi.
Nel corso dei lavori sono emersi importanti elementi e posizioni, non sempre e non tutte allineate, che hanno dato quindi la misura di quanto l’argomento e soprattutto il modo di affrontarlo, sia controverso.
E’ emerso inoltre accanto al tema della necessità del soccorso in mare anche quello del rischio crescente della deturpazione dell’ambiente marittimo e delle potenziali conseguenze nefaste sugli equilibri dell’ecosistema del bacino del Mediterraneo.

Durante i lavori si è posta quindi l’attenzione sulla necessità del dialogo fra i popoli del Mediterraneo quale elemento strumentale ad un incontro fra culture diverse ma non estranee in quanto appartenenti alla stessa area geografica. Suggestivi a riguardo il richiamo allo storico incontro fra San Francesco e il Sultano, evocativo di un periodo di forte tensione tra cristiani e musulmani, e i riferimenti ad alcuni passaggi dell’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”.

È stato poi richiamato il tema dell’accoglienza, evidenziando come i protagonisti dei viaggi della speranza, spesso non siano migranti economici, ma uomini e donne non “in cerca di una vita migliore”, ma di una vita.
A conclusione dei lavori, sono seguiti gli interventi della Prof.ssa Elda Turco Bulgherini docente di Diritto della Navigazione Marittima (recentemente divenuta membro del consiglio di amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana) e dell’Ammiraglio Giovanni Pettorino, già Comandante Generale della Capitaneria di Porto.

La prima, dopo aver invocato una maggiore collaborazione e solidarietà europea sul fenomeno dell’immigrazione e sulla sua gestione, ha portato all’attenzione dei presenti gli orientamenti giurisprudenziali sull’argomento, in particolare sul soccorso in mare, richiamando una sentenza della Cassazione con cui i Supremi Giudici hanno sottolineato la delicatezza del tema e la necessità di tutelarsi da pianificazioni criminali, essendo spesso (sulla base di quanto sentenziato) che i viaggi della speranza vengono sovente organizzati con imbarcazioni volutamente di fortuna, già a priori destinati a fallire, nell’ottica di creare tutte le condizioni per sollecitare il soccorso in mare.

Il secondo ha messo in risalto il know how della guardia costiera italiana (peraltro unanimemente riconosciuto anche a livello internazionale) a partire dalla crisi albanese dei primi anni ’90, passando per le primavere arabe, si sia positivamente distinta come eccellenza nel Mediterraneo per aver avviato tempestivamente e concluso con successo numerosissimi interventi di soccorso in mare (oltre un milione e duecentomila persone salvate dalla Guardia Costiera).

In particolare l’ammiraglio ha ricordato la missione Mare Nostrum che negli anni 2014-15 dirottò per operazioni di salvataggio circa 900 Navi Mercantili in 252 missioni di salvataggio gestite dalla Guardia Costiera.
Questo era il primo di una serie di incontri che verranno proposti nei prossimimesi sulla Visione del Mediterraneo di La Pira e quindi sulla missione politica, che nasce dalla geografia storica dell’Italia in Europa e nel Mediterraneo.

In particolare, coerentemente al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica ed in attuazione delle politiche europee sulla Pianificazione Spaziale Marittima, occorre adoperarsi per riportare l’Europa ad essere protagonista nel Mediterraneo almeno quanto lo è stata e lo è per il mare del nord dove sono maggiormente concentrate le politiche ed i finanziamenti europei. Probabilmente, spostando le politiche ed i finanziamenti dell’Unione Europea sul Mediterraneo si potrebbe governare il fenomeno dei migranti e dei profughi che vengono dal sud e dal medio oriente magari ipotizzando sia un nuovo “Piano Mattei-La Pira” verso l’Africa che delle politiche di finanziamento delle “Autostrade del mare” con tutti i paesi rivieraschi del Mediterraneo.

Il Presidente Propeller club port of Roma
Ing. Donato Caiulo