Mediterraneo: la Turchia ritorna a navigare entro le 12 miglia dalle coste elleniche

Atene. Da ieri la nave turca Oruç Reis è impegnata in operazioni di ricerca violando il limite delle 12 miglia nautiche e navigando a sei miglia  dalla costa dell’isola greca di Kastellorizo. I Trattati internazionali per la Turchia non contano, per cui la nave da ricerca Oruç Reis (Research/Survey Vessel, lunga 86 metri e larga 19, con un nome del marinaio ottomano, corsaro e governatore del Mediterraneo occidentale e fratello maggiore di Barbarossa) ha prima effettuato rotte verso sud ovest, poi ha eseguito illegalmente delle scansioni petrolifere nell’area a sei miglia nautiche dall’isola greca senza permessi.

Secondo fonti militari della Marina ellenica che controlla la nave turca e monitora anche le navi militari Ataman e Cengiz Han che l’accompagnano, la Turchia ha oltrepassato i limiti di una comprensione pacifica e resta indifferente ai richiami internazionali. Per Ankara, la Grecia e Cipro non avrebbero mantenuto le promesse fatte ai tavoli dei negoziati che coinvolgono ormai da qualche tempo sia l’UE sia la NATO nel tentativo di spegnere le tensioni al largo del Mediterraneo e definire i confini di egemonia marittima.

Nel mare Egeo, in questi giorni, è presente una flotta turca; in particolare nel tratto di mare compreso tra Lemnos, Tenedos e Imvros provocando così  la mobilitazione della Marina greca le cui unità stanno monitorando da vicino la zona. Ankara si giustifica affermando che la Marina turca è impegnata con navi militari in questo mare per esercitazioni militari. Intanto, le operazioni di esplorazione della nave turca Oruç Reis nel Mediterraneo orientale alla ricerca di petrolio e gas sono state prorogate fino al prossimo 27 ottobre, come affermano fonti dell’Ufficio di Navigazione, Idrografia e Oceanografia turco. Decisione che sta provocando alterazioni diplomatiche e aumentando le tensioni con la Grecia.

La Turchia sostiene che Kastellorizo ​​e molte altre isole greche si trova sulla piattaforma continentale turca, il che implica che le distanze della piattaforma continentale di un paese dovrebbero essere misurate dalla terraferma continentale. La Grecia sostiene che tutte le isole devono essere prese in considerazione su una base uguale nel calcolo dei confini marittimi. Sul fronte diplomatico, i sette Paesi Euromed, guidati dalla Francia, sollecitano alle autorità turche ‘un chiarimento’ definitivo, cercando di frenare le ambizioni geopolitiche ed economiche del presidente turco Erdogan nel Mediterraneo orientale. Non spetta a Macron e alla Francia – aggiungono le fonti turche – determinare la sovranità marittima di un Paese del Mediterraneo o di qualsiasi altra area geografica.

Abele Carruezzo