VARATO A TRINITÉ-SUR-MER IL CLASS40 IBSA, LO SCAFO CHE PORTERÀ ALBERTO BONA ALLA ROUTE DU RHUM

IBSA 40

La regata transatlantica è la prima tappa del programma triennale “Sailing Into The Future. Together” che la casa farmaceutica svizzera ha avviato con Bona

La Trinité-sur-Mer- Ultima generazione di Class40, prua a scow, cinque mesi di produzione. È stato varato ieri in Bretagna, a La Trinité-Sur-Mer lo scafo di IBSA con cui Alberto Bona parteciperà a novembre alla Route du Rhum, primo progetto del programma triennale Sailing into the Future. Together che il velista oceanico ha avviato con la casa farmaceutica svizzera a inizio 2022.

Disegnata da Sam Manuard, uno dei grandi architetti navali francesi quando si parla di classi oceaniche, il Class40 IBSA è stato realizzato dal cantiere JPS Production. Si tratta di un modello Mach 5, ultima evoluzione dei Class40 di Manuard, e si presenterà al via della Route du Ruhm come una delle imbarcazioni più innovative e recenti. Ad attirare l’attenzione sarà sicuramente la prua arrotondata, realizzata con l’obiettivo di aumentare le prestazioni nelle andature portanti, ma lo scafo promette elevata performance anche grazie al disegno delle linee d’acqua e delle appendici, progettate per rendere lo scafo un all round veloce anche di bolina. Elemento distintivo è anche il design del pozzetto, ampio e protetto: una scelta che permetterà al velista di affrontare la navigazione in posizioni il più possibile comode e sicure. “Questa barca riflette perfettamente il nostro approccio al programma – sintetizza Alberto Bona – è il frutto della ricerca del dettaglio, del miglioramento in ogni singolo aspetto: cercavamo uno scafo veloce, chiaramente ai limiti della box rule, affidabile in tutte le condizioni meteo e sufficientemente innovativo da saper incidere e fare la differenza”.

Il progetto Sailing into the Future. Together è partito da zero lo scorso gennaio con una partnership – quella tra IBSA e Alberto Bona – nata su basi e valori comuni, con l’obiettivo di utilizzare la vela come veicolo di comunicazione aziendale, verso il mercato e il mondo della nautica. “Ingegno, coraggio, innovazione, responsabilità sono elementi che ci accomunano – spiega Alberto Bona – per questo motivo stiamo affrontando insieme questa sfida che è chiaramente sportiva, ma che in realtà rappresenta metaforicamente anche la storia, la filosofia e la visione dell’azienda sempre rivolta al futuro e parte di un percorso che avvicina sempre di più IBSA al tema della sostenibilità ambientale e sociale, all’inclusione e all’integrazione. In questo tipo di sfide il navigatore solitario esiste in funzione del suo team. Con IBSA abbiamo costruito prima di tutto una squadra”.

Per quanto riguarda il team, si parte da Sidney Gavignet in veste di coach: l’espertissimo navigatore francese ha posto basi e obiettivi con una regola ferrea: lavorare per essere sempre preparati, prevedere tutti gli aspetti della sfida, a terra e in mare. “Sidney ci ha messo nelle condizioni di dividere questa grande sfida in tanti piccoli step. Una lunga roadmap di tappe da raggiungere, di allenamenti e di test in vista della partenza, poiché costruire da zero in sette mesi una sfida come la Route di Rhum è estremamente impegnativo”. Per la parte di preparazione fisica, Bona si è affidato ad Andrea Madaffari: con lui lavora da mesi su resistenza e forza, sulla gestione dei picchi di energia necessari in regata “Nella vela serve fiato e serve tirare: si tirano scotte e drizze, serve resistenza e forza di picco – spiega Bona – stiamo lavorando su questo, oltre che sulla parte aerobica”.

“La scelta di Sam Manuard come progettista è stata praticamente naturale”, ricorda Bona, e posa su una solida frequentazione ai tempi della classe Mini, sulla condivisione di una visione progettuale e sulle innovazioni che Bona stava cercando per il suo Class40 IBSA. Sul fronte vele, Bona ha optato invece per la All Purpose di Remi Aubrum, cui ha affidato la scelta di materiali innovativi, compatibili con la severa box rule della Class40. Ultimo ingresso operativo è quello del Boat Captain, l’esperto bretone Pierre-Edouard Regaud.

“In questi mesi stiamo lavorando tutti con la stessa filosofia, quella dei traguardi da raggiungere giorno per giorno. Stiamo lavorando sulla gestione della fatica, sulla ricerca delle migliori soluzioni in tutti gli aspetti del progetto. È stato un enorme lavoro di squadra tra noi e IBSA, che ci ha portato al varo tecnico di ieri” – racconta Bona.

Nel pomeriggio, alle 17, il Class40 IBSA ha percorso a bordo di un camion il breve tragitto tra il cantiere e la marina che la ospiterà, che si trova di fronte a “Casa IBSA”, il quartier generale delle operazioni. Alberto Bona adesso ha un mese per la messa a punto dell’imbarcazione e per qualificarsi navigando entro la fine di agosto per mille miglia. Il 9 settembre, a La Trinité-sur-Mer, si svolgerà il battesimo del mare, la cerimonia che farà ufficialmente entrare il Class40 nel mondo IBSA. A metà settembre Alberto Bona parteciperà alla regata Malouine Lamotte; quindi, trasferirà la propria base operativa a Saint-Malo, da dove partirà la prima regata del programma triennale.

“Parleremo agli appassionati di vela e a tutto il mondo IBSA,”, ha spiegato Bona, che sottolinea anche come in comune con IBSA ci sia un progetto di sostenibilità, inteso a tutto tondo: “I navigatori sono esperti di economia circolare, vivono per lunghi periodi in Oceano, sostituiscono i combustibili fossili con energia solare ed eolica, riciclano tutto il possibile, vivono in vera sintonia con il mare che contribuiscono a proteggere: questo è un messaggio molto importante che con IBSA vogliamo promuovere e condividere utilizzando la sfida oceanica in solitario come grande metafora di quanto si può e si deve fare per l’ambiente”.

Nel proprio programma legato alla vela, IBSA è impegnata anche sul fronte dell’inclusività: è stato attivato infatti anche il progetto di vela inclusiva che coinvolge l’Associazione Velabili che fa capo al Circolo Velico Lago di Lugano (Svizzera), la Société des Régates d’Antibes (Francia) e lo Yacht Club Punta Ala (Italia). Il progetto punta a sostenere la vela inclusiva promuovendo iniziative che coinvolgono persone con disabilità in esperienze a contatto con il mare e il mondo della navigazione a vela, e consiste nel supporto di un team di velisti disabili nella partecipazione agli Special Olympics World Games del 2023 e nell’acquisto di imbarcazioni Hansa 303 a vantaggio dei Club di Punta Ala e Antibes.