Autorità portuale di Napoli: dal governo Letta a quello di Renzi

Fra le altre cose lasciate indietro-incompiute dalle dimissioni del Governo Letta, vi è la procedura per la nomina del presidente dell’. Ieri, il ministro Lupi, ha inviato una missiva al Presidente della Regione Campania informandolo di annullare la precedente terna di nomi, riformulandone una nuova, per ovvie opportunità; non sa se sarà rinominato ministro dello stesso dicastero nel prossimo Governo . Così, dopo Cagliari, il problema ora si ripropone anche a Napoli.

Infatti, al ministero dei Trasporti avevano ricevuto la proposta della terna di candidati, formata dal senatore Riccardo Villari (indicato dalla Provincia), Dario Scalella (indicato dal Comune) e l’ammiraglio Domenico Picone (per la Camera di Commercio). Qualche “zanzara” ministeriale afferma che non hanno trovato accordo il ministro Lupi ed il sottosegretario Vincenzo De Luca. E’ sempre una questione tra partiti:  tra il PD e la PDL, divenuta poi Forza Italia ed il ministro ora è del Nuovo Centro Destra.

La commissione trasporti del Senato aveva dato il via libera a Riccardo Villari con 17 voti favorevoli e 7 contrari. Mentre alla Camera si tutto ribaltato a favore del candidato PD. Questo è il solito comportamento politico-istituzionale che invece di favorire lo sviluppo si un territorio, innalza forti barriere conflittuali tra presupposti di parte; per cui un ente commissariato si troverà a breve di fronte a problemi che vanno dalla riorganizzazione dei servizi portuali, ad una programmazione di lavori da seguire in ambito portuale, fino a problemi di bilancio per vari progetti da realizzare.

Attualmente, l’Autorità portuale di Napoli è sotto la guida del commissario straordinario ammiraglio , che a dicembre ha sostituito il commissario ammiraglio Luciano Dassatti, rimosso a seguito dell’indagine della Procura di Napoli su reati che vanno dalla turbativa d’asta alla truffa.

 

Abele Carruezzo