Green Deal Europeo: gli Stati dell’Unione adottano misure penali contro i reati ambientali

È stata adottata lo scorso 15 Dicembre 2021 la proposta della Commissione europea per una nuova direttiva UE volta a reprimere i crimini ambientali in tutti gli Stati membri. Alla luce degli attuali dati scoraggianti sui reati ambientali commessi in Europa, la proposta in esame mira a rafforzare non solo le norme sulla protezione dell’ambiente, ma obbliga i Paesi dell’Unione ad adottare misure di diritto penale, stabilendo nuovi reati perseguibili, tra cui: il commercio illegale di legname, il riciclaggio illegale di navi e l’estrazione illegale di acqua. La direttiva adempirebbe, così, a un impegno chiave del Green Deal europeo. Tuttavia, dati ancora più scoraggianti provengono proprio dal nostro Pease. L’Italia figura, infatti, tra i primi posti per illegalità ambientale, specialmente lungo le nostre coste e nei nostri mari, come segnalato da Legambiente nel suo ultimo Rapporto “Mare Monstrum”.

Nel dossier, elaborato su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto, emergono tra i principali illeciti ai danni dell’ambiente marino la pesca di frodo e l’edilizia abusiva, indicando comunque una “leggera flessione nel 2020 per tali reati (-5,8% rispetto al 2019). 22.248 gli ecocrimini accertati, dunque. Una media di 61 al giorno. Complice, soprattutto, la flessione dei controlli effettuati durante il gravoso periodo di lockdown per la pandemia di COVID-19. Migliorano, invece, le notizie sul fronte degli illeciti legati al ciclo dei rifiuti e all’inquinamento marino, diminuiti dell’11,6% per l’impatto del lungo periodo di lockdown sulle attività economiche.

“I crimini ambientali causano danni irreversibili, e a lungo termine, alla salute delle persone e all’ambiente. Tuttavia, sono difficili da indagare e portare davanti alla Corte, mentre le sanzioni tendono ad essere deboli. Ecco perché dobbiamo rafforzare il nostro diritto penale ambientale. In un momento in cui la comunità internazionale discute del crimine di ecocidio, un alto livello di protezione ambientale non è importante solo per le generazioni presenti ma anche future, poiché raddoppiamo i nostri sforzi per combattere il degrado ambientale”, ha dichiarato il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius.

Le altre novità rilevanti sulla nuova direttiva riguardano il rafforzamento delle sanzioni, come la reclusione di almeno 10 anni per i delitti ambientali più gravi, il ripristino della natura, l’esclusione dall’accesso ai finanziamenti pubblici e alle procedure di appalto o la revoca delle autorizzazioni amministrative. Misure applicabili soltanto con una strategia di cooperazione tra Stati, dice il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans. Verrà fornito sostegno a ispettori, polizia, pubblici ministeri e giudici attraverso la formazione, gli strumenti investigativi e di coordinamento. L’impatto della criminalità ambientale sull’ambiente naturale in Europa, e nel mondo, si manifesta ogni anno con un aumento dei livelli di inquinamento, il degrado della fauna selvatica, la riduzione della biodiversità e il disturbo dell’equilibrio ecologico.

La proposta contribuirà, dunque, al piano d’azione inquinamento zero (https://ec.europa.eu/environment/strategy/zero-pollution-action-plan_en), al piano d’azione per l’economia circolare (https://ec.europa.eu/environment/strategy/circular-economy-action-plan_en) e alla strategia per la biodiversità per il 2030 (https://ec.europa.eu/environment/strategy/biodiversity-strategy-2030_en) e a promuove lo stato di diritto ambientale. Non ci resta che aspettare, quindi. La proposta legislativa sarà ora sottoposta al Parlamento europeo e al Consiglio. La Commissione continuerà, nel frattempo, a promuovere la cooperazione a livello transfrontaliero in questo settore.

Elide Lomartire