Giornata mondiale dell’acqua: investimenti Mims per 3,8 miliardi per la riduzione perdite idriche e la messa in sicurezza delle strutture

Il 24 marzo un webinar per illustrare finalità e modalità di partecipazione all’avviso pubblico per gli interventi pari a 900 milioni volti alla riduzione delle perdite idriche.

Roma. Ammontano a oltre 3,8 miliardi di euro gli investimenti previsti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) per mettere in sicurezza le strutture idriche primarie del Paese e per ridurre le perdite d’acqua nella rete di distribuzione. Un impegno importante che il dicastero guidato da Enrico Giovannini ha voluto assumere nella consapevolezza che la tutela e il buon uso dell’acqua, risorsa fondamentale del pianeta, sono fattori essenziali per assicurare il diritto di tutte le persone, da Nord a Sud, ad avere un servizio efficiente.  Gli interventi per mettere in sicurezza le strutture e per ridurre le perdite sono azioni in linea con La Giornata Mondiale dell’acqua, che oggi si celebra in tutto il mondo, e che nella edizione del 2022 è dedicata al legame tra l’acqua e i cambiamenti climatici con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sull’importanza di ridurre gli sprechi e di assumere comportamenti corretti anche per contrastare le conseguenze della crisi climatica. 

“Grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e alle altre risorse nazionali sarà possibile mettere in atto una serie di investimenti basati su una visione integrata, per potenziare e modernizzare le infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento idrico a scopo civile, irriguo, industriale e energetico e per attuare in questo modo un’azione di contrasto ai cambiamenti climatici”, sottolinea il Ministro Giovannini. “Gli investimenti sono stati programmati anche con l’obiettivo di colmare il divario infrastrutturale tuttora esistente tra Nord e Sud del Paese e quindi ridurre le disuguaglianze. La loro realizzazione consentirà di rendere le infrastrutture idriche primarie (grandi adduttori, invasi, grandi derivazioni) efficienti e resilienti, effettuare gli indispensabili interventi di manutenzione, ridurre le perdite anche nelle reti di distribuzione, completare e eventualmente riprogettare in un’ottica più moderna i grandi sistemi idrici ancora incompiuti, soprattutto al Sud”.