Costa Concordia: tribunale decide dissequestro della nave

Il tribunale di Grosseto ha disposto il dissequestro della nave Costa Concordia e ora il relitto potrà rigalleggiare e navigare dal Giglio verso Genova. La decisione c’è stata nel corso dell’udienza del processo che vede imputato Francesco Schettino ed è necessaria per procedere al traino e alla distruzione della nave nel porto ligure.
Esaurite le questioni tecniche nel processo, il legale di Costa Crociere, società proprietaria della nave, avvocato Marco De Luca, ha preso la parola riferendo in aula di aver presentato un’istanza al tribunale. La richiesta poi è stata accolta dal collegio. Unica opposizione, quella del Codacons, parte civile per i passeggeri: “Devono essere ancora effettuati accertamenti importanti”, ha detto il suo legale.

Altri rilievi sono stati mossi dalla difesa di Schettino che chiedeva che la nave rimanesse sequestrata dal ponte zero “almeno fino al ponte 3”, perché “devono esser ancora fatti importanti accertamenti sulle porte stagne”, ha spiegato l’avvocato difensore di Schettino, Donato Laino. La procura invece si è rimessa alla decisione del tribunale, che quindi ha emesso un’ordinanza di dissequestro dando, di fatto, il via libera alle operazioni definitive di ‘parbuckling’ al Giglio e poi al trascinamento via mare con un rimorchiatore fino a Genova.

Il dissequestro pone in sé un obiettivo pratico preciso, e cioè poter smantellare i ponti superiori della nave, in modo da ‘alleggerirla’ e farla galleggiare meglio, altrimenti la Costa Concordia non potrebbe entrare nel bacino di carenaggio del porto di Genova a causa del pescaggio del relitto, che rimarrebbe ancora troppo sott’acqua.