EMSA: il 20% dei sinistri analizzati su navi ro-ro sono incendi

Bruxelles– Gli incidenti che hanno interessato le navi ro-ro negli ultimi sette anni sono stati 3.236 (una media di circa 1,2 incidenti/die). Lo sostiene l’EMSA, (European Marittime Safety Agency), agenzia preposta ad assistere la Commissione Europea nell’effettiva realizzazione della legislazione comunitaria sulla sicurezza marittima e a monitorare il funzionamento complessivo del sistema comunitario di controllo del traffico marittimo. L’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima, dopo aver analizzato le cause e le situazioni di solo 159 incidenti del numero totale dei sinistri marittimi che si sono verificati a bordo di navi ro-ro dal 2011 al 2018. In realtà, si sono verificate tre tipologie d’incidenti a bordo di queste particolari navi sia per la loro struttura/design/ergonomia e sia per le varie sistemazioni nei garage dei carichi rotabili.

Della flotta mondiale di navi ro-ro, il 38% issa bandiera europea: di queste l’83,6% riguarda navi ro-ro pax ed il 16,4% ro-ro cargo. I dati dell’analisi mostrano che il 20% degli incidenti sono correlati a incendi a bordo; il 15% riguarda le collisioni e infine il 14% danni alla nave. Le cause verificate da parte dell’EMSA, quelle che hanno inficiato la “sicurezza”, appartengono alle “pratiche” di lavoro a bordo, le c.d. best practices: esecuzioni errate di operazioni di ormeggio, la stessa navigazione (voyage plane) e la tenuta della guardia in plancia. Inoltre, problemi di comunicazione sono risultati come altro fattore che causa incidenti, soprattutto nelle procedure di carico/scarico dei rotabili tra il bridge e il garage delle navi ro-ro.

L’insegnamento che si trae dall’analisi di tali incidenti è di maturare da parte degli operatori una consapevolezza adeguata della valutazione e della pianificazione della sicurezza durante tali fasi lavorative. Conoscere i rischi prima di compiere un’operazione lavorativa diventa essenziale poiché fattore chiave che potrebbe contribuire nel verificarsi di errori a catena, propedeutici al sinistro. L’uso distratto di carrelli elevatori, procedure non standard durante la caricazione della nave, lavori superficiali di manutenzione degli strumenti operativi da parte dell’equipaggio sono le altre cause d’incidenti.

Una non adeguata pianificazione della navigazione nell’entrata/uscita da un porto; rizzaggio non a norma dei veicoli imbarcati e controlli superficiali nel garantire uno sbarco in sicurezza dalla rampa di una nave sono fonte di errori con conseguenti sinistri. Ancora una volta si sottolinea l’importanza di avere un equipaggio con una formazione giusta e adeguata familiarizzazione della nave: conoscere la nave, le sue caratteristiche, soprattutto le funzioni operative della nave stessa, è importante se si vuole evitare incidenti; un comandante inesperto nell’affrontare diverse difficoltà nell’ancorare la nave in condimeteomarine avverse è fonte di pericoli.

Per quanto riguarda le collisioni, si evince dall’analisi dell’EMSA poca consapevolezza (percezione e conoscenza) delle fasi che evitano il sinistro: previsione, situazione e manovra in sicurezza; raccolta corretta delle informazioni (analogiche e digitali), elaborazione e risoluzione dei dati anche con più fonti informative. Infine, l’EMSA ricorda che le “raccomandazioni di sicurezza” (Solas e Safety Management System) mirano principalmente ad allertare le barriere di sicurezza durante le fasi operative di queste navi, carico/sbarco di veicoli, per prevenire e rilevare incendi a bordo, tramite sistemi antincendio a norma per la salvaguardia del carico e delle persone imbarcate, oltre alla salvaguardia dell’ambiente marino.

Abele Carruezzo