L’Inghilterra non chiude le sue centrali elettriche a carbone

(Foto courtesy Drax)

Londra. I giganti dell’energia EDF e Drax hanno affermato che occorre rivedere il protocollo di chiusura delle centrali elettriche alimentate a carbone, in scadenza il 31 marzo prossimo e che erano e sono sempre in stand by per essere utilizzate come impianti di riserva in caso di elevata domanda di energia.

Drax è un villaggio nel distretto di Selby nel North Yorkshire, in Inghilterra, a circa 6 miglia (10 km) a sud-est di Selby, oggi meglio conosciuto come il sito della centrale elettrica di Drax. EDF Energy è una società energetica integrata britannica, interamente controllata dalla società statale francese EDF (Électricité de France), con attività che spaziano dalla generazione di elettricità alla vendita di gas naturale ed elettricità a case e aziende in tutto il Regno Unito.

Ieri, l’operatore del sistema elettrico inglese ha ricevuto una lettera dal Segretario per la Sicurezza Energetica per esplorare l’acquisizione di contratti di emergenza invernale, per capacità aggiuntiva durante l’inverno 2023/2024. Tuttavia, si afferma che per volere del Governo si prolungherà la vita di West Burton A nel Nottinghamshire e della Drax Power Station, superando tutti i problemi operativi e legati alla forza lavoro.
Dovevano essere chiuse entro l’ottobre 2024 per iniziare il processo della decarbonizzazione. Il Governo britannico fa marcia indietro e afferma – ieri 15 marzo – che la decarbonizzazione non può essere a spese di una deindustrializzazione.

Infatti, la Gran Bretagna sta prendendo in considerazione la possibilità di mantenere in vita alcune centrali a carbone per garantire forniture di elettricità sufficienti per il prossimo inverno.
E’ vero che lo Stato inglese si è dato l’obiettivo di chiudere le sue centrali elettriche a carbone entro ottobre 2024 come parte degli sforzi per ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi climatici. 

Operatori come EDF e Drax avevano già indicato che i loro impianti sarebbero stati chiusi prima di questa scadenza, ma hanno dovuto rivedere i propri target in base ai contratti firmati col National Grid nell’ambito dei piani di emergenza per l’inverno 2022/23 in un contesto di prezzi record del gas e timori di problemi di fornitura. L’operatore del sistema elettrico National Grid ha affermato che ‘è stato chiesto dal Governo di esplorare potenziali contratti di emergenza per centrali a carbone per l’inverno 2023/24’. Quest’inverno le centrali a carbone di riserva sono state utilizzate solo una volta, quando un’ondata di freddo ha colpito il paese all’inizio di questo marzo 2023, particolarmente freddo.

Un portavoce di Drax ha dichiarato: “Su richiesta del Governo, Drax ha accettato di ritardare temporaneamente la prevista chiusura delle sue due unità a carbone per contribuire a rafforzare la sicurezza energetica del Regno Unito. Le nostre forniture energetiche sono sicure e protette, ma come l’anno scorso stiamo esplorando le opzioni per mantenere le rimanenti centrali elettriche a carbone disponibili per fornire ulteriore elettricità di riserva se necessario il prossimo inverno come misura di emergenza.

Intanto, dopo aver convertito 3 vecchie unità all’utilizzo di biomasse per produrre elettricità, il gruppo energetico del Regno Unito sta progettando di realizzare un megasistema di accumulo a batterie e nuovi impianti a gas. Evoluzioni e contraddizioni della transizione fossili-rinnovabili in UK. La mega centrale a carbone di Drax, nel Regno Unito, la seconda più grande d’Europa, prosegue il suo tortuoso percorso di riconversione industriale con un progetto per la transizione energetica.

Abele Carruezzo