IMO-MEPC 76: adottare misure su riduzione di emissioni da trasporto marittimo

Londra. Sollevare lo spettro di un mosaico di normative globali che armatori e gestori dello shipping internazionale devono rispettare secondo le aree commerciali in cui operano le loro navi.


In apertura della riunione del Marine Environment Protection Committee MEPC 76 dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) dell’altro giorno, il Segretario generale Kitack Lim ha lanciato un messaggio chiaro sulla necessità di adottare progetti di misure a breve termine sulle emissioni in atmosfera di gas serra da trasporto marittimo.


La riunione, tenuta virtualmente, sulla protezione dell’ambiente marino (MEPC) è considerata come un punto di svolta chiave per l’IMO se si vuole rimanere responsabile della regolamentazione delle emissioni da trasporto marittimo a livello globale; e soprattutto per non essere superato (come IMO) da regolamenti regionali e unilaterali da Stati scontenti di un’azione lenta sulle questioni climatiche da parte dell’organismo delle Nazioni Unite che governa il settore.


Kitack Lim, nelle sue osservazioni di apertura della conferenza, ha affermato: “La posta in gioco è alta, l’adozione di misure a breve termine in questa sessione è fondamentale per la nostra capacità di mantenere gli impegni assunti nella nostra strategia iniziale”. Ha ricordato ai presenti che un ‘fallimento’ su queste questioni non è un’opzione, ma è come fallire la ricerca e l’impegno di anni da parte della stessa IMO. Il settore del trasporto marittimo non potrà sopportare regolamenti e iniziative unilaterali o multilaterali per la sua stessa peculiarità proprio del processo del trasporto marittimo.

Lim ha affermato che le misure a breve termine concordate lo scorso anno hanno introdotto nuovi importanti concetti come l’intensità del carbonio, un sistema di valutazione e il rafforzamento dello Ship Energy Efficiency Management Plan (SEEMP) nel nostro quadro globale. Tutte misure che concordano di ridurre l’intensità di carbonio delle navi di almeno il 40% entro il 2030. Si è responsabili che lo shipping internazionale dovrà affrontare un carico di lavoro normativo senza precedenti.


Le misure includono l’indice di efficienza energetica delle navi esistenti (EEXI) e l’indicatore d’intensità di carbonio (CII) per misurare l’efficienza e l’intensità di carbonio, che entreranno in vigore nel gennaio 2023.
Sulla proposta dell’industria dello shipping di stabilire un fondo di 5 miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo nella decarbonizzazione per l’industria, Lim ha dichiarato: “Vedremo anche i risultati della riunione sulla discussione delle proposte degli Stati membri e dell’industria per l’istituzione di un Consiglio e fondo di ricerca marittima internazionale (IMRB), nonché un piano di lavoro sui gas serra per strutturare regole e misure per il medio e lungo termine da adottare nelle sessioni future”.

Abele Carruezzo