Russia e Turchia cercano un’alternativa all’accordo sul Mar Nero

Navi all'ancora nella zona  meridionale del Bosforo

(Navi all’ancora nella zona meridionale del Bosforo a Istanbul, in attesa dell’ispezione nell’ambito della Black Sea Grain Initiative; foto courtesy Autorità Marittima turca dell’anno scorso)

Mosca. Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il suo omologo turco Hakan Fidan discuteranno una proposta di Mosca per un’alternativa all’accordo sui cereali nel Mar Nero in questi due giorni (giovedì e venerdì) di incontri; l’annuncio è del Ministro Lavrov, dato alla stampa internazionale ieri.

Secondo il piano, la Russia invierebbe un milione di tonnellate di grano in Turchia a un prezzo scontato, con il sostegno finanziario del Qatar, per essere lavorato in Turchia e inviato ai paesi più bisognosi, ha affermato il Ministero degli Esteri. “Consideriamo questo progetto come l’alternativa operativa ottimale all’accordo sul Mar Nero”, ha affermato.

La Russia si è ritirata il mese scorso dall’accordo stipulato un anno fa, mediato dalla Turchia e dalle Nazioni Unite, che aveva consentito all’Ucraina di esportare grano dai porti del Mar Nero nonostante la guerra. Da allora, la Russia ha ripetutamente attaccato i porti e i depositi di grano ucraini, spingendo l’Ucraina e l’Occidente ad accusarla di usare il cibo come arma di guerra.

La Russia afferma di aver abbandonato l’accordo perché troppo poco grano è arrivato ai paesi più poveri e perché deve ancora affrontare ostacoli all’esportazione del proprio grano e dei fertilizzanti perché le sanzioni occidentali influiscono sui pagamenti, sulle assicurazioni e sull’accesso ai porti.
Il Ministro turco Fidan sarà a Mosca, oggi e domani venerdì, per incontrare Lavrov, ed ha annunciato l’imminente visita della Russia del presidente turco Tayyip Erdogan.

Non è chiaro quale incentivo il Qatar dovrebbe portare all’accordo proposto dalla Russia, che dopo il fallimento dell’accordo sul grano ha anche promesso di fornire quantità di grano gratis a sei paesi africani.
La dichiarazione russa replica che Lavrov riaffermerà la posizione di Mosca secondo cui, in seguito al fallimento dell’accordo sul grano, considererà tutte le navi dirette in Ucraina come potenzialmente vettori di carichi militari.

Abele Carruezzo