Trivelle in Adriatico: Ostuni e Polignano a Mare si ribellano

La lotta alla società Northern Petroleum, che intende avviare una serie di prospezioni nel Mar Adriatico, prosegue attraverso un fronte comune portato avanti da Ostuni e Polignano a Mare.

Con una seduta monotematica e congiunta dei due consigli comunali, che si svolgerà martedì prossimo, i due enti locali metteranno insieme idee e determinazioni per continuare il percorso di opposizione all’iter autorizzativo intrapreso dalla società inglese.

Dapprima i ricorsi a Tar di Lecce, vinti dal Comune di Ostuni, e il parere negativo espresso  prima del rilascio della Valutazione d’impatto ambientale poi, non hanno fermato la volontà di opporsi strenuamente alle autorizzazioni che potrebbe rilasciare il Ministero per l’Ambiente.

Sempre nella giornata di oggi, il consigliere regionale Giovanni Epifani ha scritto al neo ministro Corrado Clini proprio per testimoniare il disappunto della comunità brindisina. “La società Northern Petroleum ha ottenuto dal Governo precedente le autorizzazioni per effettuare le prospezioni al largo del nostro mare, nonostante il diniego emesso dalle sentenze del TAR – ha scritto Epifani a Clini –.

La Regione Puglia è stata impotente perché la Northern Petroelum ha ottenuto le suddette autorizzazioni con l’inganno, presentando la richiesta di VIA frazionandola in cinque tronconi, eludendo la normativa e le sentenze del TAR che, invece, impongono una VIA unitaria, in modo che si possa valutare l’effetto cumulativo dei singoli interventi, appartenenti tutti allo stesso campo.

A questo si aggiunge la ripresa dell’estrazione petrolifera da parte dell’ENI dai pozzi del Campo Aquila: un sito a 25 miglia dalle coste di Brindisi; all’ENI, dai primi mesi del 2012, sarà consentito riprendere le estrazioni di greggio iniziate dal 1998 e fino al 2006, per completare la produzione residua del giacimento.

Io ho più volte manifestato il mio dissenso personale e quello dell’intera comunità che rappresento alle trivellazioni nel basso Adriatico che determinerebbero sicuramente meno vantaggi rispetto agli inconvenienti che produrrebbero sia a carico dell’ecosistema ambientale che del turismo, risorsa economica naturale fondamentale per la nostra economia e per lo sviluppo della nostra Regione.

Anche questa volta sarò pronto a manifestare a farò tutto ciò che è nelle mie competenze per reiterare la mia totale contrarietà a tali attività e sosterrò tutte le iniziative e le voci corali contro le trivellazioni, perché non possiamo permettere a nessuno di deturpare la nostra sostenibilità, il nostro sviluppo sociale, culturale ed economico e la qualità del nostro ambiente.

Le chiedo pertanto di rimediare alla politiche scellerate che hanno concesso tali attività che comporterebbero, per il nostro territorio, un grave rischio ecologico e un enorme scempio ambientali con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita e sull’attività turistica, motore dell’economia del nostro territorio.

Le chiedo, dunque, la sospensione definitiva delle autorizzazioni fr. 39NP e fr. 49NP che la Northern Petroleum ha ottenuto dal Governo precedente per le prospezioni geosismiche al largo delle coste pugliesi, così come l’annullamento di tutte le autorizzazioni ottenute dall’ENI per la riapertura del Campo Aquila”.

Francesca Cuomo