UE: ECSA approva Mid-Term Review e Outlook 2020

L’Unione Europea è fortemente dipendente dal processo del trasporto marittimo per import/export di merci che transitano per i porti tali da essere veri nodi di sviluppo commerciale ed economico di un territorio. Essere presenti ai tavoli che contano significa comprendere gli scenari futuri di una trasformazione che la società – detta della modernità liquida – sta attraversando ed in particolare significa comprendere gli strumenti per poterla affrontare.

Sappiamo che il semestre di presidenza ellenica ai vertici di una Europa, stanca e debole nell’affermare i valori della Carta dell’Europa, senza farsi travolgere da un oligarchia finanziaria, sta volgendo al termine e ci apprestiamo ad un rinnovamento del Parlamento e delle Commissioni il prossimo 25 maggio, definito “epocale”. Giorni addietro è stata sottoscritta la “Dichiarazione di Atene” da parte di tutti i Ministri dei trasporti degli Stati membri della UE (all’unanimità), con la quale sono stati messi a punto gli obiettivi comunitari di revisione della politica europea dei trasporti per affrontare il futuro post crisi finanziaria/economica/occupazionale e per stabilirne le priorità 2018/2020.

Una riunione, detta di revisione intermedia della politica UE dei trasporti marittimi 2018/2020, tenutasi presso il centro-congressi Zappeion Megaron di Atene, è stata presieduta dal ministro greco ai trasporti e agli affari marittimi, on.le Miltiadis Varvitsiotis, e che ha visto la presenza qualificata di Koji Sekimizu, Segretario generale dell’IMO, del vicepresidente della Commissione europea e Commissario ai Trasporti, Siim Kallas oltre a tecnici e dirigenti dell’Associazione Armatori della Comunità Europea (ECSA European Community  Shipowners’ Associations).

La dichiarazione costituisce la base per definire le priorità nella politica dei trasporti della UE, la strategia nelle telecomunicazioni e nel settore dell’energia da adottare il prossimo giugno 2014. Le priorità che emergono dalla “Dichiarazione di Atene” sono: confermare il ruolo importante e fondamentale del processo del trasporto marittimo per l’economia di una regione, degli Stati e per il benessere dell’Europa tutta; garantire la competitività a lungo termine dell’industria marittima europea; politiche del lavoro adeguate per aumentare l’occupazione nel settore marittimo; libero accesso ai mercati; sostegno finanziario per il trasporto marittimo cabotiero, in particolare per lo short sea shipping rispettando i requisiti ambientali; la digitalizzazione dei servizi marittimi con efficienti software in tutta l’UE; riposizionamento della leadership europea nella tecnologia marittima e nell’innovazione per consentire una adeguata politica di integrazione territoriale e sociale anche delle isole più piccole e remote (continuità territoriale marittima).

Soddisfatto il segretario generale della ECSA, Patrick Verhoeven il quale ha detto: “Apprezziamo l’iniziativa della Presidenza greca e accogliamo con favore la positiva e lungimirante dichiarazione che i ministri hanno adottato ad Atene. In particolare, sosteniamo la volontà espressa dei ministri  di mantenere un quadro stabile e favorevole all’innovazione, assicurando la competitività alle flotte della UE, fornendo la certezza del diritto per gli investimenti e stimolare la creazione di attività marittime negli Stati membri della UE in un contesto di servizi marittimi liberalizzati.

Siamo inoltre lieti che i ministri riconoscano esplicitamente il ruolo fondamentale del regime degli aiuti di Stato della UE per compagnie armatoriali del trasporto marittimo nel raggiungimento di questi obiettivi”. Ancora una volta la ECSA si propone per una rimodulazione della politica europea dei trasporti, evidenziando cinque aree di intervento per il futuro: competere con le altre potenze marittime in maniera paritaria a livello mondiale; migliorare le prestazioni ambientali delle navi senza perdere competitività; promuovere con adeguati incentivi le carriere marittime migliorandone l’immagine; completare il settore del mercato unico per lo shipping e per i porti ed in ultimo salvaguardare la leadership della UE nel promuovere il commercio mondiale e nello sradicare il fenomeno della pirateria marittima.

A noi, rimane ricordare che le “dichiarazioni” anche se importanti non sono sufficienti per realizzare politiche operative. In tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, in questi primi giorni di maggio (9 maggio – Festa dell’Europa -) si stanno organizzando iniziative culturali per ricordare l’anniversario della Dichiarazione Schuman: il discorso che il Ministro degli Esteri francese Robert Schuman tenne a Parigi nel 1950, in cui propose di creare una nuova forma di cooperazione politica che avrebbe promosso la pace tra le nazioni europee, divenendo così la sua proposta “atto di nascita” dell’integrazione europea.

 

Abele Carruezzo