Porto di Venezia: terminal offshore costerà 2,1 miliardi di euro

VENEZIA – Royal Haskoning DHV, la società di ingegneria olandese che ha vinto il bando di gara internazionale per l’ottimizzazione dell’intero progetto del porto offshore-onshore di Venezia, ha presentato oggi all’Autorità portuale il risultato della propria analisi e delle simulazioni effettuate.

La chiave di volta dell’intero sistema sta nell’aver creato una sorta di ‘nastro trasportatore continuo’ tra il terminal in altura e quelli a terra (e viceversa) capace di eliminare i tempi morti nelle fasi di carico e scarico dei container e nel loro trasferimento a terra.

Il valore complessivo dell’opera, da realizzarsi in partenariato pubblico-privato, è stato ridotto di 750milioni di euro ed è oggi stimato in 2.1 miliardi di euro che comprendono i lavori civili, l’equipment e il terminal petrolifero del valore di 625 milioni di euro. Dell’investimento totale si ipotizza un contributo a carico dello Stato pari a circa 600 milioni di euro spalmabili in 5 anni ed erogabili solo a fronte di un investimento privato di pari o superiore entità.

Il terminal sarà in grado di movimentare circa 1,04 milioni di container, dei 5 milioni di teu, che gli esperti internazionali, stimano l’Alto Adriatico potrà movimentare entro il 2030.