Allianz Global: safety e shipping

LONDRA – Passeggeri e merci sono le vere perdite durante un sinistro marittimo con abbandono della nave a seguire. La fine del 2014 e le prime settimane del 2015 sono state segnate da significative perdite che hanno finito per mettere sotto luce molte delle clausole assicurative che, insieme ad inconcludenti risultati di molte inchieste/perizie, hanno minacciato la sicurezza marittima.

Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) ha pubblicato il report annuale relativo alle perdite di beni nel trasporto marittimo e le mancanze di sicurezza marittima. Una tale recensione, la “Safety and Shipping Review 2015”,  si concentra sui principali sviluppi in materia di sicurezza marittima e sull’analisi delle perdite (oltre 100 tonnellate lorde) durante l’intero anno del 2014, evidenziando forte preoccupazione circa la sicurezza e cercando di dare delle risposte adeguate ai tempi. L’Allianz Global mette a fuoco tutto il 2014; 75 sono state le grandi navi che si sono perse per sinistri marittimi e comunque in calo di un terzo rispetto all’anno precedente.

Fra le cause più evidenti vengono citate l’aumento delle dimensioni delle navi, soprattutto nei trasporti di container,  e le giganti piattaforme galleggianti offshore, per un totale di perdite economiche superiore al miliardo di dollari. Poi vengono considerate come con-cause di sinistri marittimi la forte crescita dell’automazione navale e dell’informatizzazione dei processi di navigazione (e-navigation) e l’insufficiente preparazione tecnica all’innovazione da parte degli equipaggi. Infine, viene valutato l’aumento del traffico marittimo nei mari della Cina meridionale e del sud-est asiatico, scena marittima in cui si sono consumati molti sinistri di navi.

Una ultima considerazione è quella relativa alle variabili della geo-politica mediterranea che con l’aumento del traffico di esseri umani via mare, diventa sempre più una regione con elementi di incertezza e di nuovi rischi per la sicurezza marittima.

Abele Carruezzo