Memorandum di Parigi e i suoi 35 anni

L’AIA – Il controllo dello Stato di approdo di navi, Port State Control (PSC), a garanzia della sicurezza marittima e bloccando la navigazione a navi con qualità costruttive e nautiche sub-standard, come è noto, è assicurato dal Paris MoU (Paris Memorandum of Understanding).

Accordo firmato da 14 Paesi trentacinque anni fa e da allora si è esteso a ventisette membri e rinominato Memorandum di Parigi, in quanto altri MoU sono stati concordati e firmati da altri Paesi di altre regioni. Il MoU di Parigi è stato istituito nel 1982 e quest’anno si sta celebrando l’anniversario di tale accordo regionale. Sin dalla prima firma del Mou, si può affermare che i Paesi contraenti hanno rappresentato e rappresentano un efficace meccanismo di controllo per migliorare la sicurezza del trasporto marittimo, la protezione dell’ambiente marino e garantiscono, oggi, adeguate condizioni di lavoro e di vita a bordo delle navi. Nel corso degli anni sono state introdotte nuove iniziative per aumentare l’efficacia dell’accordo.

Ora, senza ripetere una storiografia del MoU, riportiamo alcune ultime tappe istituzionali più importanti. Nel 2003 prendono corpo i programmi di formazione degli esperti: primo sulle convenzioni internazionali ILO e STCW e poi sull’ambiente marino e cioè SOLAS e MARPOL e terzo sull’elemento umano presente a bordo delle navi. Nel 2004 l’IMO adotta un nuovo codice in materia di sicurezza l’International Ship and Port Facilities Security Code (ISPS). Nel 2005, un nuovo gruppo di esperti inizia a lavorare su un nuovo regime di ispezioni alle navi (NIR: New Inspection Regime) che entrerà in vigore dal 2011. Le navi high risk saranno soggette ad ispezioni più frequenti ed approfondite.

Il NIR prenderà in considerazione la società di gestione della nave, il risk profile della nave, la Società di Classificazione e l’Amministrazione di bandiera. Un approccio più efficace basato sui rischi della navigazione che le navi devono sostenere se sono sotto i livelli standard e non conformi ai regolamenti e secondo una classifica dei rischi e profili dei rischi (navi a basso SRS e navi ad alto rischio HRS). Nel 2006, il Paris MoU partecipa per la prima volta al sottocomitato dell’IMO per la realizzazione dello stato di bandiera.

A seguito del sinistro della Costa Concordia, il comitato PSC nell’estate del 2013 decide un programma di verifica esteso a tutte le navi passeggeri che scalano la regione marittima del MoU di Parigi. Alle decisioni sui requisiti operativi di una nave, nonché le condizioni di lavoro dei marittimi imbarcati, le misure di gestione e di sicurezza,oggi si aggiungono significativamente le responsabilità di chi ha il compito di vigilare. Finiamo dicendo che molto è stato compiuto in questi ultimi trentacinque anni e siamo certi che il futuro rappresenterà molte nuove sfide.

 

Abele Carruezzo