Assonautica discute di diporto dal noleggio occasionale alla pesca-turismo

Parte con un’introduzione del segretario generale di Assonautica, Matteo Dusconi, il convegno organizzato oggi all’interno del programma dello Snim che si sta svolgendo a Brindisi e che si conclude in questa quinta giornata. Dopo i numeri espressi dal presidente Alfredo Malcarne, che hanno evidenziato quanto sia forte il settore nautico in Italia, e il saluto del presidente del Distretto nautico pugliese, Giuseppe Danese, che invece ha ricordato come la Puglia disponga di almeno 1.200 posti barca e oltre 60 strutture capaci di dare i servizi minimi ai diportisti, sono intervenuti AngelaBergantino e Nicolò Carnimeo dell’Università di Bari.

“Il comparto del trasporto, compreso quello relativo ai porti – ha detto la professoressa Bergantino – è di grande interesse e proprio a Brindisi raggiunge un’importanza notevole. In Italia ci sono almeno 11mila aziende e 30mila addetti, le imprese sono società di capitale ma la loro distribuzione non è omogenea. La Puglia non ha alcuna provincia tra le prime venti italiane che producono circa il 60 per cento dell’intero comparto nazionale. Brindisi comunque resta prima nella produzione mentre Lecce nel noleggio e dunque nel settore dei servizi. Politiche di marketing congiunto e di tariffe unificate potrebbero agevolare la competizione con gli altri competitor del Mediterraneo. Cogliere le buone pratiche dell’Alto Adriatico, ad esempio, potrebbe favorire anche questa realtà. Costi e spesa è troppo differenziata tra nord e sud: capacità di assorbire la spesa e capacità di conoscere i diversi turismi agevolano lo sviluppo e favoriscono il settore”.

“Con Assonautica abbiamo intrapreso una navigazione – ha detto Carnimeo, membro del comitato scientifico – che necessita di essere codificata e la vera necessità è la presenza di specialisti. Sul noleggio occasionale la nautica è stata massacrata perchè non c’è stato qualcuno che conosce questa realtà. Stanno facendo morire le medie e piccole imprese che qui  erano floridissime grazie alla capacità artigianale. Abbiamo mani, cultura e identità che al nord non hanno più. L’unico contentino, con la tassa di possesso, resta il noleggio occasionale. Qualcuno ha pensato che dovremmo diventare l’Arabia Saudita, sfruttando gas e petrolio. La mappa dell’Adriatico e dello Ionio dove sono state autorizzate le prospezioni evidenzia questa direttrice.

La strategia energetica nazionale ci impone questo ruolo e abbiamo bisogno di competenza che studiano cosa porterà alle nostre regioni. Arriverà una normativa più stringente ma, nel frattempo, nessuno sta pensando alle royalty. Il decreto Prestigiacomo concedeva alle Regioni di trattare direttamente con le aziende mentre Monti ha accentrato tutto, togliendo anche questa possibilità”.

Agli avvocati Marchetta, Leonardo De Giosa e Delle Foglie è stato affidato il compito di spiegare  i termini legali del noleggio occasionale. Se la ratio della norma è di incentivare e favorire alcuni soggetti,  esclusi i natanti da diporto ma l’aspetto fondamentale è il rispetto dell’occasionalità. I proventi sono limitati, o dovrebbero esserlo, ai 30mila euro all’anno.

Poi anche la pesca è stata al centro degli interventi, ricordando  le forme di tutela e sicurezza che nel pesca-turismo sono fondamentali per il rispetto di chi lo richiede. Anche  la Puglia ne ha disciplinato le norme. Il 40per cento dell’attività totale non deve essere superato per dedicarsi a questo settore. L’attività turistico-ricreativa deve insomma essere non superiore rispetto a tutto il lavoro svolto. In Puglia  sono già state rilasciate 46 autorizzazioni dalle Capitanerie di porto che vengono trasmesse al Rina per le verifiche e le annotazioni di sicurezza. Infine, partendo dal caso della Barcolana, si è parlato del regolamento che si applica nelle competizioni sportive dell’Isaf. Le responsabilità, invece, vengono attribuite ai due timonieri. A Trieste si è giunti alla conclusione che, nonostante il timoniere responsabile non sia stato sportivamente sanzionato, lo è invece per il risarcimento del danno. Per la legge c’è differenza tra competizioni dilettantistiche si applica il codice del diporto, nelle altre dove c’è anche lucro vale il neminem ledere.

 

Francesca Cuomo