Le imbarcazioni da diporto fanno la “differenziata”?

Sicuramente. L’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di fare attenzione alle ordinanze della Capitaneria di Porto dove quest’estate intenderete attraccare.

In molti porticcioli, non avendo la figura del Direttore tecnico, non fidatevi dei vari ormeggiatori e/o marinai ingaggiati solo “per caso” per lo smaltimento dei rifiuti.

I rifiuti solidi riconosciuti dalla MARPOL ‘73/78 e successivi emendamenti (MARine POLlution) sono: plastica, metallo, carta, alluminio, vetro, ceneri, cibo e ceramica.

Esempi di  rifiuti speciali prodotti a bordo sono: bombolette spray, rifiuti ospedalieri, olio alimentare esausto, neon, componenti elettroniche, batterie (di tutti i tipi), residui di macchine lavasecco, stracci oleosi di motori, pirotecnici, toner per stampanti, etc.

E’ chiaro che ogni tipologia di rifiuto andrà identificato e separato già a bordo; la raccolta differenziata del rifiuto (garbage) può avvenire con appositi contenitori e quindi identificati con apposite etichette e simboli di colori diversi in base al tipo di rifiuto.

Mentre i rifiuti liquidi sono: acque reflue, cioè quelle grigie di drenaggio proveniente da macchine lavapiatti, dalle docce, lavanderia, bagno e lavandino; le acque nere cioè gli scarichi idrici provenienti dai servizi igienici e le acque oleose di sentina.

Ricordiamo, che l’area dell’imbarcazione in fondo alla carena è detta “sentina”: cioè l’area in cui si raccolgono  le acque varie ( acqua di lubrificazione dei premistoppa dell’albero, quella del sistema di raffreddamento dei motori, degli evaporatori e di altri macchinari).

Anche se la MARPOL prevede la discarica a mare di alcuni rifiuti liquidi,  tenendo in considerazione  la distanza dalla costa (fuori dalle dodici miglia), la velocità di navigazione, se si è all’interno o all’ esterno di aree speciali, il tipo di rifiuto, le acque di sentina devono contenere una quantità di olio non superiore a 15 ppm (parti per milione).

Inoltre, le acque nere, prima di essere scaricate, devono essere trattate con sistemi chimici di MSD (Marine Sanitation Device). La discarica  fuori bordo delle acque nere e grigie deve avvenire fuori dalle aree protette. Sembra strano. Ma le rotte di turismo nautico per certi porticcioli vengono definite anche da questi problemi di “differenziata”.

Abele Carruezzo

Foto: Simone Rella