L’Unione del Sindacato minaccia sciopero ad oltranza, mentre gli animi si infiammano a Felixstowe

Gruppo dei manifestanti mentre picchettano i cancelli fuori dal porto di Felixstowe

Felixstowe. A metà dello sciopero di una settimana che ha sostanzialmente fermato il più grande porto di container del Regno Unito, la ‘guerra delle parole’ tra il Sindacato dei portuali che e i funzionari dell’Ente portuale si sta infiammando.

I funzionari dell’Unione sindacale (Unite) continuano a rifiutare quella che l’Ente portuale chiama un’offerta equa con entrambe le parti che minacciano di approfondire e prolungare la controversia, dopo una visita del Segretario generale di Unite ai picchetti dei cancelli del porto di Felixstowe di ieri, mercoledì.

I rapporti indicano che quasi o tutti i conducenti di gru, gli operatori di macchine e gli stivatori del porto che caricano e scaricano le navi hanno incrociato le braccia.

La foto mostra una grande folla di manifestanti fuori dal porto con le linee mantenute quotidianamente dalla mattina presto fino alle 22:00.

Il calendario online del porto mostra quasi tutti gli scali delle navi cancellati per il resto della settimana e durante il fine settimana. Mentre lo sciopero doveva terminare domenica notte, i funzionari portuali hanno annunciato che avrebbero tenuto chiuso il porto fino a lunedì, visto che la domenica è un giorno festivo in cui la maggior parte delle attività commerciali è ferma.

La decisione di chiudere il porto durante il giorno festivo è vista come un’azione punitiva da Felixstowe poiché i lavoratori portuali avrebbero normalmente ricevuto tariffe per ferie più elevate per quel giorno. Otto navi, come attualmente previsto, arriveranno a Felixstowe martedì 30 agosto.

Intanto, Unite, il Sindacato che rappresenta anche il settore dei lavoratori offshore, ha indetto un’assemblea in cui i lavoratori della perforazione offshore e della manutenzione in appalto voteranno sulla questione salariale in corso e se scioperare.

Il voto include 300 lavoratori che sono coperti dall’UK Drilling Contractors Association, circa la metà del numero totale.

Il Sindacato ha recentemente rifiutato un’offerta per un aumento della retribuzione del cinque per cento in quanto insufficiente, citando il tasso di inflazione record nel Regno Unito.

Con l’aumento dei costi energetici, si prevede che il tasso d’inflazione nel Regno Unito raggiungerà il 18% entro gennaio e la crescita salariale su base annua raggiunge l’8% in alcuni settori costieri.

Il Sindacato rileva il come le Compagnie di navigazione, le Compagnie petrolifere e del gas offshore stanno registrando ottimi profitti quest’anno e per questo Unite ha suggerito che i suoi lavoratori offshore dovrebbero ricevere una quota maggiore dei ritorni.

Lo sciopero è iniziato lunedì scorso e si estenderà fino alla fine di settembre.

“L’inflazione è ai massimi di quarant’anni e si prevede che aumenterà ulteriormente con un aumento delle bollette energetiche del 54%. Le Società di perforazione hanno grossi problemi nel trattenere e reimpiegare personale esperto di perforazione, eppure vogliono pagare una miseria ai nostri membri. Unite rimane sempre aperto a un dialogo significativo e sollecitiamo l’UKDCA a tornare al tavolo prima che la controversia si intensifichi per uno sciopero”, ha affermato Vic Fraser, funzionario del comparto industriale di Unite.

Abele Carruezzo