Porti di Sardegna: centomila passeggeri in meno in quattro mesi

Oltre centomila passeggeri in meno in soli quattro mesi. È il primo bilancio negativo degli ultimi dieci anni per la portualità del Nord Sardegna. Meno week end, ponti festivi ridotti rispetto allo scorso anno, taglio sulle rotte strategiche da e per l’isola e, soprattutto, il rincaro delle tariffe hanno assestato un duro colpo all’intero sistema dei trasporti marittimi da e per il settentrione isolano.

Olbia

È sul porto dell’Isola Bianca che appare maggiormente evidente l’effetto negativo della crisi del sistema dello shipping. Circa 530 i movimenti nave in meno rispetto al 2010 (- 27.67%), effetto della sospensione della linea per Genova, operata dalla Tirrenia e riavviata solo il 19 aprile, e di quella per Civitavecchia della Snav, che riprenderà solo alla fine del mese di maggio. Ammonta a meno 17.72 %, invece, il calo dei passeggeri rispetto allo scorso anno, l’equivalente di circa 70 mila unità in meno. Crollo che si ripete in maniera costante in tutti i quattro mesi dell’anno, con un picco di 30 mila passeggeri in meno ad aprile, segno evidente che neanche le festività pasquali siano riuscite ad invertire il trend negativo.

Golfo Aranci

Nonostante il 2010 sia stato un anno favorevole per il secondo scalo della Sardegna (al 31 dicembre ha chiuso con un 2.47% in più rispetto al 2009) e lo stesso mese di gennaio abbia segnato un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2010, il quadrimestre dell’anno in corso chiude con quasi meno 25 per cento sui passeggeri, un gap di circa 25 mila unità. In diminuzione anche il movimento delle navi, ridotto di quasi il 39 per cento nel mese di aprile, a causa della sospensione di una corsa pomeridiana per Civitavecchia.

Porto Torres

Nessun segnale di miglioramento per lo scalo di Porto Torres, che resta in linea con l’andamento del 2010 (- 4.93% rispetto al 2009).
Il primo quadrimestre 2011 segna meno 5.73%, con un calo più contenuto, rispetto agli altri porti del Nord Sardegna, di appena 7 mila passeggeri. In diminuzione anche il movimento delle navi, risultato, questo, della riduzione delle corse della Gnv e della sospensione, per il periodo invernale, della tratta Civitavecchia – Porto Torres – Barcellona della Grimaldi Lines, partita. “Sul versante del traffico passeggeri – spiega Paolo Piro, presidente dell’Autorità Portuale del Nord Sardegna – l’esordio del 2011 è catastrofico. Centomila passeggeri in meno sui tre porti, in appena quattro mensilità, è il segnale evidente di una crisi che avrà grosse ripercussioni su tutta l’economia isolana. È preoccupante la perdita di 70 mila unità nel solo porto dell’Isola Bianca, di 25 mila in quello di Golfo Aranci e, fortunatamente, di solo 7 mila passeggeri su Porto Torres. Segno evidente che il caro traghetti, congiunto alla diminuzione del potere di spesa di molti italiani e ai ponti feriali ridotti, stia determinando una disaffezione verso la nostra Sardegna. La stessa sospensione di linee come la Genova – Olbia da ottobre 2010 ad aprile 2011 e la Civitavecchia Olbia della Snav, dallo stesso periodo e per tutto il mese di maggio ancora (scelte dettate dalla necessità di adeguamento delle flotte allo Stockolm Agreement), si è rivelata, come purtroppo preventivato, determinate sul calo dei traffici per il nord dell’Isola”.
Poche le soluzioni, con la stagione delle vacanze alla porte, per invertire il trend. “Osserviamo con attenzione, e con speranza di un possibile ribaltamento della situazione, l’iniziativa della compagnia di bandiera sarda – continua Piro -. La scelta della Regione è sicuramente apprezzabile, ma occorre che questa abbia un seguito anche oltre i mesi estivi. E’ altrettanto indispensabile che tutti gli armatori rivedano la loro posizione nei confronti dell’utenza. Il caro carburante non giustifica, in toto, un balzo così eclatante dei prezzi che, sappiamo bene, è effetto dalla necessità, anche lecita, di ripianare i buchi in bilancio provocati dai cali di prenotazioni nella bassa stagione, ma questo non deve pesare sulle tasche dell’utenza. Mi auguro che Regione e privati possano lavorare in un clima di distensione, perché posizioni rigide, come quelle che si stanno delineando, non faranno altro che provocare, e i dati lo dimostrano, la temuta scomparsa della nostra isola dagli itinerari vacanze per quest’anno e, temo, anche per i prossimi, a favore di località come la Croazia, la Sicilia e la Spagna”.

Merci

Olbia
La crisi del trasporto marittimo non sembra, per il momento, aver intaccato il traffico merci su gommato. In linea con il 2010, anche il primo quadrimestre dell’anno in corso segna positivo. Più 4.07 %, l’equivalente di 80 mila tonnellate in più.

Porto Torres

Positivo anche il traffico merci ro – ro anche su Porto Torres, che recupera rispetto allo scorso anno e cresce del 17 per cento, con poco meno di 70 mila tonnellate di merce movimentata in più. Negativo, di contro, il comparto delle rinfuse. Quasi dimezzate le tonnellate, rispetto al 2010, delle rinfuse secche (carbone, minerali, sabbia ecc…), che si riducono a 278.759 contro le 485.045 dello scorso anno. Positiva, ma solo apparentemente, la movimentazione delle rinfuse liquide (prodotti chimici e raffinati) che cresce del 2.93 per cento, dopo un crollo, dal 2007 ad oggi (effetto della crisi del polo chimico), che supera il 60 per cento. Pari a zero, invece, il traffico merci, per il 2011, nello scalo di Golfo Aranci. Appena 58 i carri ferroviari vuoti movimentati dal 1 gennaio al 1 maggio scorsi. “Il settore della logistica – conclude Paolo Piro – sembra ancora esente dalla crisi del trasporto, ma temiamo che il caro biglietti abbia i suoi effetti a breve. Anche in questo caso c’è piena volontà della Regione di intervenire con una flotta mista e solo merci per contenere il contraccolpo che le scelte delle compagnie storiche potrebbe infliggere sui comparti produttivi dell’isola, costretti a limitare le commesse o a perdere di competitività sul mercato a causa di un necessario ritocco dei prezzi di vendita per bilanciare l’eventuale perdita derivante dal caro trasporto”.