Fuoribordo condotti senza patente nautica

Roma. Stiamo parlando dei motori fuoribordo di potenza fino a 40 hp con cilindrata di 750 cc se a carburazione a due tempi e a 900 cc se a iniezione  a due tempi. La legge 28.02.2020, n.8, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrata in vigore il primo marzo scorso ne autorizza la conduzione di tali motori senza patente nautica. La stessa legge prevede la “conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recanti disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica”. (D.L. Milleproroghe -20G00021-).

All’interno del Codice della Nautica, entrato in vigore il 13 febbraio 2018, all’articolo 13, dopo il comma 5, è stato inserito il comma 5-quater, il quale dispone che: “(…) le parole ‘a 750 cc se a carburazione o iniezione a due tempi’ sono sostituite dalle ‘a 750 cc se a carburazione a due tempi ovvero a 900 cc se a iniezione a due tempi’”.

In ambiente dell’industria nautica rilevano che questo è un risultato importante soprattutto per gli utenti della c.d. “piccola nautica” e delle società di locazione e noleggio di natanti. Si spera che con l’entrata in vigore di questa legge, oltre a rilanciare il settore delle industrie di motori marini e di piccoli scafi, consenta nuova occupazione, mantenendo alto il nome della nautica italiana. Si coglie l’occasione per informare che ultimamente la classe politica ha mostrato una certa sensibilità sullo stato dell’industria nautica e della sua filiera. Le associazioni di categoria hanno chiesto l’intervento del Commissario Ue Paolo Gentiloni per la definizione della procedura di “infrazione sul noleggio”.

Sulla procedura d’infrazione sul noleggio, durante la scorsa la scorsa legislatura, la Commissione Europea aveva aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, Francia, UK, Grecia, malta e Cipro sulla locazione e il noleggio d’imbarcazioni da diporto. L’Italia si è adeguata alla legge di bilancio, rimandando a un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che dovrà essere emanato entro questo mese, per individuare nuove modalità di calcolo dell’imponibile. Un tale provvedimento (aumento dell’imponibile dell’IVA) rischia di mettere in crisi il mercato favorendo la nautica extra comunitaria; le aziende di charter nautico italiane stanno soffrendo già gli effetti di stasi economica a causa del Covid-19 che ha fatto registrare un calo del 23% delle prenotazioni della stagione.

Sul fronte giudiziario, la situazione dei 23 porti turistici italiani non è felice; questi sono in contenzioso con lo Stato da 13 anni per l’applicazione retroattiva degli aumenti dei canoni demaniali, nonostante le varie vittorie giudiziarie di ogni ordine e grado, inclusa la pronuncia della Corte Costituzionale,questi sono raggiunti da cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate con vari provvedimenti di blocco di conto correnti. Temi delicati che rischiano di mettere in crisi un settore, quello della nautica italiana- leader mondiale -, con 180.000 addetti, e nel noleggio/locazione e turismo nautico non seconda ad altri concorrenti europei.

Abele Carruezzo