Transiti Canale di Suez in calo di un quarto nella seconda metà di dicembre

Transiti Canale di Suez

I dati del Monitory Fund International (MFI) mostrano che i transiti del Canale di Suez sono diminuiti di un quarto da quando i vettori e compagnie di navigazione hanno iniziato a deviare le navi sulla rotta per l’Africa

Washington. Il sistema PortWatch del Monitory Fund International, progettato per esplorare come le catene di approvvigionamento globali siano esposte alle interruzioni presenti e future, sta definendo il Canale di Suez come un ‘notevole punto di strozzatura’, richiamando l’attenzione su quanto drammaticamente il traffico sia diminuito con l’intensificarsi dei problemi di sicurezza al largo dello Yemen.

Il sistema MFI utilizza i dati satellitari delle navi della piattaforma globale delle Nazioni Unite; il monitoraggio fornisce indicatori in tempo reale dell’attività portuale e commerciale per 1378 porti e 13 punti di passaggi stretti in tutto il mondo. PortWatch offre strumenti analitici all’avanguardia per aiutare gli utenti a valutare l’impatto sul commercio nazionale e internazionale di disastri attuali e futuri, come anche eventi meteorologici estremi. PortWatch tramite l’analisi dei big data produce informazioni utili per i responsabili politici, le organizzazioni internazionali e il pubblico in generale.

Nella seconda metà di dicembre, secondo i dati del MFI, il volume è diminuito di un quarto da quando i principali operatori di navi portacontainer hanno iniziato i loro programmi di deviazione delle rotte per circumnavigare l’Africa.

L’analisi del MFI si basa sui dati di novembre/dicembre confrontati con la striscia storica giornaliera del 2019; correlati poi alle questioni portuali emergenti e come potrebbero influenzare il commercio globale e l’economia.
Per il MFI, i dati tracciano i transiti giornalieri per le navi da carico e le petroliere, oltre all’attuale media variabile a 7 giorni e riferita a quella dell’anno precedente.

La media variabile a 7 giorni per il numero di navi in transito nel Canale di Suez è diminuita costantemente nella seconda metà di dicembre rispetto a un livello costante con una media di oltre 70 transiti al giorno nella prima metà del mese. Il livello è progredito con i 60 transiti al giorno e negli ultimi sei giorni, a partire dal 28 dicembre, è sceso a 50 con la media di 7 giorni più recente (2 gennaio) a 56,5 navi. Secondo i dati del MFI, i transiti sono diminuiti del 14% dal 15 dicembre, con una media del 2 gennaio 2024 in calo del 17% rispetto al livello di un anno fa.

L’attuale numero medio di transiti è al livello più basso degli ultimi quattro anni. L’ultima volta che il canale ha registrato una media dei numeri di transito così bassa è stata a metà degli anni ’50.
Il sistema PortWatch elenca i prodotti petroliferi, chimici e minerali non metallici tra i settori più colpiti dalle attuali sfide nel Mar Rosso e dal modo in cui sta influenzando il traffico nel Canale di Suez. Ciò evidenzia le potenziali sfide per l’Europa, che ottiene gran parte delle sue forniture di petrolio ed energia dalle navi che utilizzano il Canale di Suez.

Il funzionamento del Canale di Suez è soprattutto un importante asset economico per l’Egitto e altri paesi della regione. I porti dell’Arabia Saudita e della Giordania, ad esempio, sono stati esclusi dalle deviazioni, anche se ci sono state segnalazioni che alcuni vettori stavano operando viaggi di andata e ritorno ad hoc attraverso il Canale di Suez per raggiungere i porti nelle aree settentrionali del Mar Rosso.

Gli analisti hanno evidenziato che fino a un quarto del commercio globale e un terzo di tutti i container transitano attraverso il Canale di Suez. I numeri dei transiti di petroliere, sembrano essere relativamente stabili nella seconda metà di dicembre, con più di 20 petroliere al giorno. Le navi cargo, tuttavia, stanno mostrando un calo più significativo con il conteggio giornaliero in calo di quasi il 20% tra il 15 dicembre e il 2 gennaio (circa 50-38 il 2 gennaio).

L’Autorità del Canale di Suez ha dichiarato a metà dicembre che stava “osservando le tensioni in corso nel Mar Rosso da vicino ed esaminando il loro effetto sulla navigazione attraverso il canale”.

Abele Carruezzo