Festival dello Sviluppo Sostenibile, evento nazionale sulle infrastrutture sostenibili

ASviS, le infrastrutture sono strumenti abilitanti per la sostenibilità, serve una visione d’insieme

  • L’ASviS presenta il Position paper “Le infrastrutture sostenibili e l’Agenda Onu 2030”
  • I 9,7 miliardi di investimenti per la digitalizzazione vanno indirizzati bene, PA e imprese sono disallineate
  • L’Italia è 18 esima nella UE sul digitale, le maggiori criticità riguardano le competenze e la pubblica amministrazione

Roma – Gli investimenti sulle infrastrutture italiane, comprese quelle digitali, per andare nella direzione della sostenibilità devono essere concepite come acceleratori della transizione ecologica, permettere di aumentare la resilienza dei territori di fronte ai cambiamenti climatici e garantire l’inclusione delle persone. All’argomento è stato dedicato l’evento nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 “Le strategie per una infrastruttura sostenibile” realizzato grazie al tutor MSC Cargo, svoltosi questa mattina presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.

“Senza tecnologia e innovazione non vi sarà sviluppo infrastrutturale e industrializzazione e senza sviluppo infrastrutturale e industrializzazione non vi sarà sviluppo sostenibile – dichiarano Cesare Avenia e Antonio Sfameli, coordinatori del Gruppo di Lavoro dell’ASviS sul Goal 9 dedicato a ‘Imprese, innovazione e infrastrutture’. – E’ dunque urgente accelerare la messa in opera delle infrastrutture, in particolare di quelle digitali, perché rappresentano un abilitatore fondamentale per il raggiungimento di tutti i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu”.

Come emerge dal Rapporto ASviS 2022 solo il 44,2% del territorio italiano è coperto dalla connessione alla rete Gigabit, con un forte ritardo rispetto alla media europea, che si attesta al 70,2%. Il Paese continua inoltre a destinare troppo poco agli investimenti in Ricerca e Sviluppo, solo l’1,5% del Pil nel 2020, una quota lontana sia dall’obiettivo europeo del 3% da raggiungere entro il 2030 sia dalla media europea del 2,3%. Gli ultimi dati del DESI – Digital Economy and Society Index rivelano che l’Italia è al 18° posto su 27 in Europa per la digitalizzazione, con forti criticità che riguardano in particolare la digitalizzazione della PA e le competenze digitali.

“Spero che non si torni indietro sullo sviluppo sostenibile – ha dichiarato Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili –. Il principio del ‘do no significant harm’ è alla base per utilizzare i fondi europei. Non è stato facile rispettarlo, ma abbiamo sfruttato l’occasione per utilizzare un approccio sistemico durante la legislatura. Abbiamo per esempio integrato ai progetti di fattibilità tecnico-economica una relazione di sostenibilità. La stazione appaltante che deve decidere come fare un opera pubblica e un bando di gara deve oggi indicare quale sarà l’impatto ambientale, ma anche sociale, per esempio in termini di riduzione delle disuguaglianze, dell’opera che si intende realizzare. E la cosa vale per tutte le stazioni appaltanti delle opere del Pnrr. Un elemento che sta diffondendo una cultura della sostenibilità che prima non c’era”.

Durante l’evento è stato presentato il Position paper ASviS “Le infrastrutture sostenibili e l’Agenda Onu 2030” che offre una panoramica generale del sistema infrastrutturale del Paese e della sua relazione con la sostenibilità. In evidenza il fatto che lo sviluppo delle infrastrutture sostenibili sia la prima fonte di generazione di reddito nel Paese: un volano per migliorare il benessere delle persone e delle comunità, fornire soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente, abilitare la creazione di posti di lavoro, la circolazione di informazioni e conoscenze, l’accesso all’istruzione e alle cure mediche. Senza tecnologia e innovazione digitale, secondo l’ASviS, non è possibile orientare verso la sostenibilità lo sviluppo delle infrastrutture e l’industria e senza un’innovazione digitale delle infrastrutture e dell’industria non può esserci uno sviluppo sostenibile.

All’evento sono intervenuti Gemma Arpaia, coordinatrice del Gruppo di lavoro sul Goal 17 e membro del Consiglio nazionale di Aoi – Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Cesare Avenia, coordinatore del Gruppo di Lavoro sul Goal 9 e presidente di Fondazione Lars Magnus Ericsson, Valentino Bobbio, coordinatore del Gruppo di lavoro sul Goal 12 e segretario generale di Next – Nuova economia per tutti, Rossella Bozzini, head of sustainability di Aeroporti di Roma, Angelo Colombini, segretario confederale Cisl, Carla Ludovica Ferrari, assessora alla attività economiche, smart city, turismo e innovazione del Comune di Modena, Stefania Lallai, vice president sustainability Msc Cargo Division, Anna Luise, coordinatrice del Gruppo di lavoro 6-14-15 e responsabile della Struttura di missione per le tematiche globali e l’Agenda 2030 di Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Michele Torsello, dirigente presso Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili.

È possibile rivedere la diretta dell’evento sul sito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, sulla pagina Facebook dell’ASviS e sul canale YouTube ASviS.

Segnaliamo inoltre che durante l’evento è stato presentato il position paper “Infrastrutture sostenibili: un presupposto imprescindibile per l’Agenda 2030”, disponibile a questo link.