Porto di Trieste: avviso per la costituzione dell’Agenzia per lavoro portuale

TRIESTE – L’Agenzia per il Lavoro Portuale, secondo quanto disposto dal comma 5 – articolo 17 – della legge 84/94, è quella figura deputata alla fornitura di lavoro temporaneo negli scali portuali, naturale evoluzione delle buon vecchie compagnie portuali. “Si tratta di agenzie- si legge testualmente- promosse dalle Autorità portuali o, laddove non istituite, dalle Autorità marittime e soggette al controllo delle stesse, la cui gestione è affidata ad un organo direttivo composto da rappresentanti delle imprese”.

In pratica, tali soggetti provvedono a selezionare, assumere i lavoratori portuali interinali – secondo i limiti della dotazione organica determinata dalle Autorità portuali – nonché garantiscono adeguati piani di formazione. Sino ad oggi l’unico scalo ad essersene dotato è stato Livorno ma le notizie, succedutesi nei giorni scorsi da Trieste, lasciano sperare ad una inversione di rotta.

L’Autorità portuale di Trieste, infatti, ha pubblicato martedì scorso l’avviso per la costituzione dell’Agenzia per il Lavoro Portuale: la nuova società a responsabilità limitata avrà un capitale sociale pari a 150mila euro. Le eventuali manifestazioni di interesse a partecipare alla costituzione della nuova società dovranno essere presentate entro le ore 12 del prossimo 5 febbraio.

L’Autorità portuale di Trieste, in un’ottica di promozione del nuovo soggetto, ha deciso di partecipare alla srl sottoscrivendo il 51% del capitale sociale mentre la restante quota sarà ripartita, in parti eguali, tra le imprese partecipanti. La durata di questa cosiddetta fase sperimentale sarà di 12 mesi, al termine dei quali, l’Authority giuliana dismetterà la propria partecipazione societaria, pur continuando a detenere una funzione di garanzia, vigilanza, controllo all’interno della nuova agenzia.

La nuova compagine provvederà ad assorbire i lavoratori dell’impresa Minerva (favorendo sembra anzi anche un loro incremento) che alcuni anni fa aveva preso in affitto il contratto della Compagnia portuale di Trieste finita in liquidazione, assumendone anche i soci-dipendenti, ma integrerà nei propri ranghi anche quasi tutti i lavoratori dell’impresa Deltauno che a propria volta li aveva rilevati dal fallimento di quella che era la più grossa tra le cooperative che operavano in porto, la Primavera.

L’organico operativo dell’agenzia sarà pari a 111 unità ma l’Authority ha fatto sapere che, al termine della fase di sperimentazione, qualora il rapporto tra le giornate lavorate e quelle di mancato avviamento non risultasse in linea con le direttive del Ministero vigilante, si procederà ad una proporzionale riduzione del numero dei lavoratori secondo modalità concordate con le parti sociali.

L’iniziativa ha ricevuto la benedizione delle organizzazioni sindacali nonché dello stesso Ministero del Lavoro. L’obiettivo è quello di attuare efficientemente una regolamentazione del lavoro portuale sulla falsariga di quanto avviene nei grandi scali portuali del Nord Europa, Germania ed Olanda in primis.

 

Stefano Carbonara