Dalla carta nautica tradizionale a quella elettronica

I naviganti, ufficiali responsabili della guardia in coperta, in questi giorni si stanno trovando in un particolare periodo di transizione tra l’età delle carte nautiche di carta, usate fin dagli albori della cartografia medioevale, e l’odierni prodotti telematici di recente dotazione in sala nautica di una nave. Questo problema interessa praticamente tutti gli ufficiali di coperta, anche se i più giovani, sensibili verso l’informatica, avranno imparato il carteggio nautico nei banchi del Nautico ed iniziato la propria carriera tramite la tradizionale navigazione cartacea.

Alcuni stanno scontando una situazione di “all-electronic”avendo a bordo sistemi operanti ECDIS (Electronic Chart Display and Information System), ed è stato necessario una formazione per l’uso generico ed un addestramento specifico sul sistema particolare di dotazione della nave. Per questi, rimane la considerazione che la cartografia nautica, come il sestante e come l’astronomia nautica è solo un ricordo scolastico che non ha mai avuto una pratica attuazione durante la propria carriera; mentre gli ufficiali più anziani continueranno ad usare una cartografia nautica tradizionale, perché solo in questo modo riescono a garantire sicurezza a bordo delle navi.

La considerazione sollevata dalla BIMCO (Baltic and International Maritime Council), in una recente nota, è che la maggior parte degli ufficiali si trova in una via di mezzo, con una serie di operazioni del carteggio nautico tradizionale (di carta) usata in combinazione con i prodotti telematici, che saranno resi obbligatori, entro il 2018, e regolamentati dall’IMO (International Maritime Organization). Ci può essere una certa riluttanza a fidarsi completamente di ciò che non si conosce! E così a bordo ci troviamo con i giovani utilizzano i nuovi prodotti informatici e gli ufficiali anziani che usano ancora le carte nautiche tradizionali.

E’ vero che esistono in commercio,  a buon mercato o free scaricabili dalla rete, tanti prodotti privi di licenza che vengono usati a bordo di navi, così come accade in qualsiasi altra, attività lavorativa di questo “nuovo-evo” della net-society. BIMCO chiede più controlli da parte delle Autorità Marittime  al fine di salvaguardare la navigazione. L’Ufficio Idrografico del Regno Unito ha emesso degli avvisi riguardo i prodotti come moduli cartografici elettronici “pirata” che si possono trovare a bordo delle navi; mentre ultimamente, l’Agenzia australiana per la sicurezza marittima ha comunicato la visita di ispettori a bordo di navi che attraccano nei porti dello Stato, al fine di scongiurare l’uso di prodotti elettronici non ufficiali per la navigazione.

L’analisi tecnico/peritale di alcuni incagli di navi, avvenuti in quest’ultimo periodo, si possono addebitare all’uso di carte nautiche elettroniche non ufficiali, con grafici non adeguati alla zona interessata; questo viene confermato anche dai piloti australiani che in servizio su navi hanno notato carte non rispondenti ai requisiti IMO. E’ probabile che il processo di transizione dalla carta tradizionale all’elettronica (ECDIS) sia stato sottovalutato e tale cambiamento mentale/culturale abbia richiesto un notevole livello di riqualificazione per gli ufficiali di coperta.

Per BIMCO è culturale anche  possedere strumenti di fiducia nei nuovi sistemi di navigazione elettronica; fiducia nelle procedure di sicurezza nell’utilizzare i grafici nautici dell’ECDIS e per alcuni, si sa che è estremamente difficile. “Il processo di cambiamento – si afferma nella nota BIMCO – non è stato assistito per un adeguato controllo, visto che sul mercato i vari produttori hanno fatto poco per standardizzare i sistemi elettronici. Il passaggio dal carteggio nautico tradizionale a quello elettronico, oltre a produrre un cambiamento culturale per tutti gli ufficiali addetti alla guardia sul ponte di una nave, alle prese con la navigazione elettronica e con il GPS,  è stato soprattutto un affare economico più grande di quanto molti avevano previsto”.

 

Abele Carruezzo