Dragaggi nei porti: nuova normativa con semplificazione e innovazione tecnologica

ROMA – Semplificazione normativa, trasparenza delle procedure e utilizzo delle migliori tecnologie per le operazioni di dragaggio nei porti commerciali e turistici d’Italia. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo della complessa riforma dei dragaggi portata avanti dal sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, e presentata oggi durante il Convegno “Escavi e gestione dei sedimenti: da problema a opportunità”, che si è svolto oggi a Roma nella sede del Ministero dell’Ambiente.

Con la pubblicazione degli ultimi provvedimenti in Gazzetta Ufficiale, è entrata definitivamente in vigore la nuova normativa che punta a superare le difficoltà tecniche e operative riscontrate, negli ultimi anni, nella realizzazione delle opere di dragaggio nelle varie tipologie dei porti italiani e nella gestione e riutilizzo del materiale dragato.

Si tratta di due regolamenti, il primo nelle aree portuali e marino-costiere che ricadono all’interno dei 39 Siti di interesse Nazionale (SIN), il secondo che disciplina la procedura per l’approvazione dei progetti di dragaggio al di fuori delle aree SIN, a cui si aggiunge una modifica normativa che prevede che la tutela delle acque e del suolo avvenga attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, analizzando il materiale da trattare caso per caso e nell’ottica della massima sostenibilità ambientale.

“Questa riforma, in linea con il primo capitolo della recente riforma portuale – ha dichiarato il sottosegretario Silvia Velo – consentirà la manutenzione e l’adeguamento dei fondali dei nostri porti secondo criteri di trasparenza e di tutela ambientale, con l’obiettivo di rendere le nostre infrastrutture portuali sempre più competitive, anche in termini turistici, rispetto allo sviluppo dei traffici internazionali”.