Ban Ki-Moon: “Più impegno comune contro i pirati”

Il richiamo di domenica del Premier britannico, David Cameron, sul problema “pirateria” somala ha svegliato i governi interessati ad unire le risorse per una duratura risoluzione del flagello marittimo del Golfo di Aden.

Infatti, Ban Ki-Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha espresso forte preoccupazione anche alla luce dei nuovi atti di pirateria al largo delle coste della Somalia, sollecitando azioni coordinate fra gli Stati a garanzia delle rotte mercantili di quei mari. Gli attacchi dei pirati al largo della costa della Somalia sono aumentati in questi ultimi giorni: cinque navi  sono state dirottate nella scorsa settimana, tra cui superpetroliera saudita “Sirius Star”, la nave più grande mai sequestrata in mare.

Il dirottamento della superpetroliera ha destato molta preoccupazione fra gli armatori ed i marittimi tutti, in quanto ha messo in evidenza la vulnerabilità delle navi, anche molto grandi, e testimonia la forza dei pirati e la loro capacità a trattare i riscatti. Ed in ultimo, questa mattina, la nostra nave militare “Andrea Doria” in servizio scorta di mercantili in navigazione nel corridoio somalo, ha dovuto fronteggiare un attacco armato da parte di pirati nel tentativo di dirottare la nave sotto scorta, per fortuna senza incidenti.

La nave Andrea Doria, dalla metà di giugno, è assegnata come “Flag Ship” alla Task Force 508 , gruppo permanente Nato Snmg1 (Standing NATO Maritime Group 1) al comando del Contrammiraglio Gualtiero Mattesi. Il Segretario Generale UN  ha ribadito, ancora una volta, la sua condanna di tutti gli atti di pirateria e di rapina a mano armata in mare, ovunque questi si verifichino; è consapevole degli gli sforzi degli Stati membri per affrontare questo flagello ed è impegnato con il governo federale di transizione della Somalia, con l’International Maritime Organization (IMO), con la NATO e l’UE nella risoluzione per assicurare uno sforzo internazionale coordinato, al fine di  combattere la pirateria.

Ban Ki-Moon ha accolto con favore la decisione dell’Unione europea di autorizzare il dispiegamento di una forza marittima al largo delle coste della Somalia, e gli sforzi dei singoli Stati membri di inviare proprie navi militari a garantire sicurezza in quei mari. Ormai, il fenomeno sta rivelando una forte capacità offensiva e di pericolo nei confronti di compagnie di navigazione che scelgono rotte della Costa Somala per poter trasportare merci dall’Europa all’Asia, al Medio Oriente e viceversa.

L’UE, recentemente, ha deciso di distribuire forze navali ed aeree al largo delle coste della Somalia per proteggere rotte marittime contro la pirateria; nel frattempo, la NATO ha già inviato una flotta per proteggere le spedizioni alimentari in Somalia, per fini umanitari.

Abele Carruezzo