Impianto eolico offshore al largo di Taranto prende il via

Taranto. Al largo del porto di Taranto si avvia operativamente il primo impianto eolico offshore d’Italia; operazioni d’imbarco/sbarco degli elementi fondanti sono in pieno sviluppo. Già, verso la fine di settembre, era giunta nel porto di Taranto la nave specializzata per trasporti ingombranti, la Mpi Resolution, della società olandese Van Oord Offshore Wind B. V, per imbarcare i primi componenti delle venti turbine del campo eolico e trasferirli al largo nel Mar Ionio.

Ne parliamo perché il caso è da ‘antologia’: per la prima volta la Capitaneria di Porto ha concesso l’autorizzazione per attività di movimentazione di materiali ‘ship-to-ship’e le operazioni si sono svolte nei giorni 6/7 gennaio scorsi, in area dedicata rilasciata dalla stessa Capitaneria e sotto la supervisione dell’Agenzia Marittima Raccomandataria Marco Caffio, coadiuvata da un surveyor della Gm Shipping. Caso, quasi simile, però con caratteristiche – ‘ship to road’- , si era avuto per già nel porto di Brindisi, con le tubazioni della TAP, sbarcati su area dedicata e sotto la supervisione dell’Impresa Portuale Peyrani di Brindisi e poi trasferiti via terra nei siti della pipeline di progetto TAP.
I monopali sono stati prodotti in Spagna dalla ditta Haizea e giunti nel porto di Taranto con la nave Jumbo Maritime della compagnia di navigazione olandese; questi elementi costituiranno l’ossatura di quello che sarà il primo parco eolico offshore del Mediterraneo.

Si tratta di un progetto, sulla via della transizione energetica, per un investimento di circa 80 milioni di euro, realizzato dalla società Renexia Services del gruppo Toto Holding, mentre la gestione dell’impianto sarà affidata alla società Beleolico. I monopali e le turbine (Senvion) sono 20; le turbine sono da 3 MW ciascuna, pari a 30 MW di potenza installata; l’esercizio è previsto in questi primi mesi 2022. Per l’intero progetto è prevista la realizzazione su fondazioni monopalo con un diametro di 4,5 metri, lunghezza totale di circa 50 metri, per 400 tonnellate di acciaio. Su queste fondazioni saranno installate le torri da 80 metri e i rotori da 135 metri di diametro.

Il progetto è il primo parco che ha ottenuto la piena autorizzazione da parte di tutti gli Enti preposti, a fronte di oltre 20 progetti presentati a partire dal 2008, ed è il primo nel Mediterraneo; questo parco, a regime previsto nel 2022, produrrà circa 55.600 MWh l’anno per coprire il fabbisogno di circa 18.500 famiglie.


Abele Carruezzo

*Precisazione

Il produttore delle turbine: non è la tedesca Senvion, purtroppo fallita, ma la cinese MingYang. (ndr)