Il Ministro Urso: ‘La svolta è con biofuel e idrogeno’

“Il rinvio della decisione europea sullo stop alla produzione di motori termici dal 2035 rappresenta una svolta e apre una discussione ampia che coinvolge diversi dossier”

Questa Europa
Roma. Con il rinvio del provvedimento dell’Ue sull’automotive è stato dimostrato che “l’Italia in Europa conta”. Lo ha detto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Il rinvio di una tale decisione europea sullo stop alla produzione di motori termici dal 2035, ha affermato il Ministro Urso “rappresenta una svolta e apre una discussione ampia che coinvolge diversi dossier, dall’introduzione dell’Euro7 agli standard sui mezzi pesanti, dai regolamenti sul packaging, alle microplastiche, all’ecodesign. Questioni che determinano la competitività delle imprese italiane ed europee”.

Pur avendo con la Francia “posizioni al momento diverse sul passaggio all’elettrico, abbiamo definito una politica comune che ci permette di aprire un dibattito” ad esempio “sulla politica industriale europea”. Un passo strategico che segna l’apertura di un dibattito per evitare anche di diventare – come Europa – dipendenti dalla tecnologia cinese.

Il Ministro Urso è convinto che sulla posizione italiana convergeranno altri paesi membri dell’UE, anche perche nel prossimo 2024 ci saranno le elezioni europee e cambierà sia il Parlamento sia la Commissione. Per il Ministro Urso “la transizione green non può fondarsi solo sull’elettrico, che invece è uno dei mezzi per raggiungere il risultato insieme a biofuel e idrogeno”.

“La situazione – ha concluso Urso – è profondamente cambiata, con la pandemia e con la guerra. Bisogna ricondurre intere filiere produttive in Europa e raggiungere l’autonomia energetica. Ho riscontrato particolare attenzione su questo dei due commissari con cui mi confronto, Margrethe Vestager e Thierry Breton. In tale contesto va vista la transizione green nel settore auto. Se altre tecnologie oltre l’elettrico, come i carburanti biologici e l’idrogeno, dove l’Italia è in posizione avanzata, garantiscono gli stessi risultati in termini di emissioni zero, perché non battere anche queste strade?”.

Anche sul fronte della transizione digitale ed ecologica per il Governo Meloni occorre affrontare la tematica con sano pragmatismo e non con una ideologia preconcetta.

“Per la transizione digitale ed economica servono materie prime – ha spiegato Urso – non possiamo passare dalla subordinazione e sudditanza dalla Russia per l’energia a quella della Cina per le materie prime e le tecnologie. E per evitarlo dobbiamo costruire autonomia strategica. Noi intendiamo avere un rapporto forte, significativo affinché la Commissione Europea capisca che deve coniugare le esigenze della transizione ecologica – che tutti condividiamo – alle modalità e alle tempistiche con cui davvero le imprese e il sistema sociale italiano ed europeo davvero possano riconvertirsi e diventare competitivi anche nella nuova era”.

Infatti, l’altro giorno, su questi temi, durante la riunione del Forum di Consultazione tra Italia e Francia (prevista dal Trattato del Quirinale), il Ministro Urso aveva incontrato il Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità industriale e digitale della Francia, Bruno Le Maire.

Al termine della riunione è stata adottata la dichiarazione congiunta dei Ministri: “Una visione condivisa per una strategia industriale dell’UE verso la transizione verde e digitale” che, sulla base dello stesso Trattato, e consolidandone le ambizioni, riafferma la volontà di approfondire la cooperazione bilaterale dei due Paesi a favore di una visione strategica industriale aggiornata dell’Unione, che contemperi le sfide di breve e medio periodo e le aspettative di lungo termine. La dichiarazione, strutturata in 17 punti, rappresenta la comune visione di Italia e Francia per un’Europa sempre più competitiva e attrattiva per gli investitori, a fronte del potenziale della transizione green e digitale”.

Abele Carruezzo

  • Si allega la dichiarazione congiunta.